di M.C.
Si è tenuto a Perugia durante un convegno organizzato dai sindacati confederati tenutosi al hotel Giò Jazz.
L’incontro-confronto ha fatto da preludio alla protesta unitaria che prenderà piede sabato 14 ottobre tramite una manifestazioni da tenersi in tutte le prefetture d’Italia.
L’obiettivo dell’iniziativa, voluta da Cgil, Cisl e Uil con i relativi rappresentanti Vincenzo Sgalla (Cgil), Ulderico Sbarra (Cisl) e Claudio Bendini (Uil), è quello di trattare la problematica, al fine di rilanciare l’occupazione giovanile e abbassare la soglia minima per il raggiungimento dell’età pensionabile che, se non verranno apportate modifiche alla proposta di legge, aumenterà di altri 5 mesi per gli uomini e di 1 anno e 5 mesi per le donne.
L’innalzamento proseguirà fino al conseguimento dei 70 anni.
Un altro punto trattato riguarda la necessità di differenziare i termini di fuoriuscita a seconda delle tipologie di lavoro, e dunque per permettere a chi svolge un impiego di tipo usurante di andare in pensione prima di chi svolge un altro tipo di mansione.
Per questo “andrebbe istituita una commissione di tipo scientifico, in grado di stabilire dei criteri per ogni tipo di impiego e dunque delle varie patologie ad esso collegate”.
Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, risponde a chi afferma che è tutta una questione di soldi e di mancanza di risorse economiche, che per far fronte alle varie necessità che si verrebbero a creare si dovrebbe puntare alla lotta all’evasione fiscale che porterebbe al recupero di 111 miliardi di euro, e ai denari che potrebbero essere ottenuti con un nvalido piano anticorruzione. La stima parla di 60 miliardi e di 27 miliardi che potrebbero arrivare dalla lotta al pizzo e all’usura.
Al convegno tenutosi martedì 10 ottobre sono intervenuti, oltre ai rappresentati di categoria, i segretari regionali confederali, Vincenzo Sgalla (Cgil), Ulderico Sbarra (Cisl) e Claudio Bendini (Uil).