Una conferenza di fine anno per la prima volta a distanza, quella che ieri, martedì 22 dicembre 2020, si è svolta in casa Cisl.
La videoconferenza è iniziata con il segretario regionale Fit Cisl Umbria, Gianluca Giorgi, il quale, prima di passare la parola ai territori, ha sottolineato la preoccupazione dell’organizzazione: “L’Umbria ha perso oltre 11 punti di Pil e a questo si aggiungono circa 300 mila lavoratori coinvolti dagli ammortizzatori sociali”.
Questo sostanzioso calo del prodotto interno lordo per la nostra regione era stato già confermato dall’esposizione del centro studi ricerche di Banca Italia a metà novembre.
Le stime più recenti formulate dalla Svimez per l’intero anno indicano infatti un calo del PIL regionale di circa l’11%, a fronte del 9,5% previsto per l’Italia. Sempre Banca Italia aveva sottolineato come le attivazioni di contratti fossero diminuite in special modo nei servizi, tra i giovani e le donne. Nel primo semestre del 2020 il numero di occupati è infatti diminuito dell’1,4%.
Una preoccupazione manifestata a parole dalla Cisl Umbria che ha assunto forma nell’analisi fatta dal territorio perugino dal suo coordinatore Valerio Natili. “Nel 2019 –ha detto- il totale degli occupati in Umbria era pari a 364 mila unità. Nel 2020 gli occupati sono passati ad essere 356 mila, di questi il 19,70% sono occupati nel settore Commercio, Alberghi, Ristorazione, nel 2019 la percentuale era del 21,2%. La stima per il 2021 – ha sottolineato- è molto complicata da fare in quanto è inevitabilmente legata all’evoluzione della pandemia, infatti i flussi turistici sono fortemente influenzati da questo elemento, comunque da una indagine che abbiamo condotto con Confcommercio Umbria il 18% delle imprese si aspetta per il 2021 una riduzione dell’organico di lavoro e il 17% prevede una riduzione delle ore di lavoro pro capite per ogni dipendente”.
Il coordinatore Antonello Paccavia ha poi puntato l’attenzione sui limiti infrastrutturali del territorio. “Uno strumento strategico – ha affermato- rimane quello della concertazione con i comuni, che portiamo avanti assieme alla categoria dei pensionati nella tutela dei cittadini e delle fasce più deboli della società. Uno degli impegni che caratterizzerà il prossimo 2021 – ha anticipato- sarà quello dedicato dalla Cisl per le case della salute”.
Il coordinatore Cisl Foligno – Spoleto, Bruno Mancinelli, ha rappresentato una situazione territoriale variegata ma comunque da sempre impegnata con le amministrazioni nel tentativo di mantenere i servizi per i cittadini, soprattutto in un momento di difficoltà come quello che stiamo attraversando. Mancinelli ha trattato di sanità pubblica, vertenze e anche di ricostruzione.
“L’Umbria del 2020 – spiega- verrà ricordata per una forte accelerazione della ricostruzione attraverso l’approvazione di norme importantissime da parte dei sindaci del cratere e attraverso gli emendamenti alla legge finanziaria che speriamo saranno approvati a breve. Strategico – ha aggiunto – il protocollo che gli edili hanno approvato per garantire la sicurezza e contrastare le infiltrazioni malavitose”.
A chiudere la conferenza stampa è stato Riccardo Marcelli che, da rappresentante della Cisl confederale di Terni e Orvieto, ha ricordato le difficoltà del territorio, prima tra tutte la sanità: “Il territorio necessita del nuovo ospedale e questo deve essere inserito nel nuovo piano sanitario regionale”. Nella sua analisi le difficoltà dei lavoratori dell’industria, come quelli della Treofan e Sangemini, ma anche questioni che vedono l’impegno attivo del sindacato come la Cassa di Risparmio di Orvieto.
“C’è poi una questione sulla quale deve essere attenzionata la città di Terni – ha concluso -, e questa riguarda le redazioni radio – televisive del nostro territorio. Ogni anno ci troviamo impoveriti non solo dal punto di vista informativo, situazione che in qualche modo può essere sopperita dalle nuove tecnologie, ma anche e soprattutto da un punto di vista culturale”.