Ci sono anche i certificati medici di una ginecologa falsificati nell’indagine che la Procura della Repubblica di Perugia ha appena chiuso a carico dell’avvocato tuderte, Mauro Bertoldi e della sua compagna, impiegata dell’Ufficio Immigrazione della questura di Perugia, Anna Terenzi e di altre 14 persone.
Secondo l’articolo odierno appparso sul Corriere dell’Umbria, quella dei permessi di soggiorno fasulli era una delle tranche di indagine emerse a carico del legale che venne arrestato per corruzione, insieme alla allora collega di studio, Nicoletta Pompei. La stessa inchiesta in cui è indagato anche il giudice di Spoleto, Tommaso Sdogati. Per i tre, proprio la scorsa settimana si sarebbe dovuta tenere l’udienza preliminare a Firenze. Il procedimento è stato rinviato a maggio per l’astensione degli avvocati. Sempre Bertoldi, in questo caso, indagato insieme a una donna originaria dell’Est Europa, è anche accusato di sfruttamento della prostituzione.
In questo terzo fascicolo – di cui è titolare il sostituto procuratore, Gemma Miliani – a Bertoldi e Terenzi – rispettivamente assistiti dagli avvocati Luca Maori e Nicola Di Mario – vengono contestati tantissimi episodi. Tutti molto simili tra loro: l’avvocato e l’impiegata della questura, secondo la Procura, hanno falsificato documenti per far ottenere permessi di soggiorno a chi altrimenti non avrebbe avuto titolo. Secondo l’accusa l’avvocato tuderte si faceva corrispondere la cifra di 500 euro per ogni “lavoro”. E le situazioni in cui, insieme alla complicità dell’impiegata della questura, è riuscito a compiere il suo disegno sono state tantissime. Ci sono timbri medici falsificati, cessioni di fabbricato non veritiere e perfino denunce di smarrimento di documenti fasulle.