Infermiere aggredito sul luogo dell’incidente dove era accorso per prestare le prime cure ai feriti.
Una nota dell’ufficio stampa dell’Azienda ospedaliera di Perugia racconta come all’arrivo dell’autoambulanza “un infermiere con oltre 15 anni di servizio, dopo aver valutato le condizioni dei cinque feriti, si è apprestato a soccorrere il più grave, quando è stato dapprima strattonato e poi ripetutamente insultato dal conducente di una delle auto coinvolte nell’incidente, che sollecitava un intervento prioritario per sé e le persone in auto con lui”.
La vicenda è accaduta nel primo pomeriggio di giovedì 1 novembre, a Pretola, frazione nei pressi di Perugia.
Di li a breve sul posto sono intervenuti altri operatori sanitari a bordo di una seconda ambulanza e tutti i feriti sono stati trasportati al pronto soccorso. Gli accertamenti strumentali hanno confermato la priorità di intervento decisa dall’operatore vittima dell’aggressione: al ferito più grave sono stati riscontrati traumi all’addome e alla testa che hanno richiesto il trasferimento in codice rosso e quindi il ricovero nella struttura di neurochirurgia. Di tutt’altra entità sono risultati i traumi del conducente e dei trasportati dell’altra autovettura, ai quali era stato assegnato il codice verde.
Riferisce ancora l’ospedale: l’operatore del 118 vittima dell’aggressione ha manifestato al responsabile del servizio l’intenzione di sporgere denuncia nei confronti dell’aggressione, denuncia che sarà perfezionata nelle prossime ore, con la motivazione di aver ricevuto «minacce e insulti che hanno ostacolato attività di soccorso di un paziente in evidenti condizioni di criticità».
La vicenda mette sotto i riflettori la questione del Pronto Soccorso di Perugia. Una situazione problematica, vista le lunghe ore di attesa che i pazienti sono costretti a sopportare prima di essere sottoposti a cura.
Soltanto martedì il consigliere regionale Marco Squarta, Fratelli d’Italia, portavoce del centrodestra, aveva annunciato la presentazione di una mozione con la quale impegnare l’assessore regionale alla Sanità ad attivarsi «per aumentare il livello di sicurezza nelle strutture sanitarie pubbliche» aumentando il numero delle telecamere al Pronto Soccorso e istituendo la figura dei vigilantes sanitari nel pronto soccorso degli ospedali dell’Umbria.