Diciannove dicembre è la data fissata per il nuovo processo a Valerio e Riccardo Menenti. Il processo che la Cassazione ha stabilito da rifare. Figlio e padre sono stati considerati il mandante (il primo) e l’esecutore materiale (il secondo) dell’omicidio di Alessandro Polizzi e il ferimento grave di Julia Tosti, nella notte tra il 25 e il 26 marzo 2013 in via Ricci.
Come riporta Il Messaggero, considerati il mandante e l’esecutore materiale e condannati in primo grado all’ergastolo Riccardo e a 27 anni di reclusione Valerlo.
Pena, quella per il giovane tatuatore di Ponte San Giovanni, ridotta in secondo grado a diciotto anni. Poi, lo scorso 24 gennaio il colpo di scena: la Cassazione annulla con rinvio la sentenza di condanna a diciotto anni, mentre per il padre Riccardo fa cadere le aggravanti dei futili motivi e della crudeltà. In conclusione, per Valerio Menenti il processo è da rifare, mentre per Riccardo la pena va rideterminata. La suprema corte ha rimesso gli atti ai giudici di Firenze, ed ecco che il prossimo 19 dicembre alla Corte d’assise d’appello del capoluogo toscano si aprirà una nuova fase nella storia processuale di un omicidio che a distanza di quasi sei anni ha lasciato ancora tante ferite aperte. In questi mesi, nonostante la sentenza della Cassazione, Valerio Menenti ha atteso la nuova data del processo nel carcere di Capanne. «Avanzeremo di nuovo le richieste di assoluzione per Valerio – dice l’avvocato Manuela Lupo, che assieme ai colleghi Francesco Mattiangeli e Giuseppe Tiraboschi compone il collegio difensivo dei Menenti -. La sua innocenza appare piuttosto evidente e le sentenze di Perugia non hanno mai apportato elementi sufficienti per stabilire la sua colpevolezza. Gli è stata inflitta una pena pesante e non di poco, speriamo e confidiamo che a Firenze si abbia un giudizio più giusto. La Cassazione ci sembra abbia fornito al riguardo indicazioni. Ricordiamoci inoltre che nell’ordinamento italiano vige il principio d’innocenza finché non si prova un reato. Prove non ci sono. Ci sono indizi e presupposti, valutazioni di massima. Un po’ poco per condannare una persona a 18 anni».
Alessandro Polizzi venne ucciso la notte del 26 marzo 2013 in un appartamento di Perugia in cui stava dormendo con la fidanzata.
Riccardo Menenti ha sempre sostenuto di non avere avuto intenti omicidi ma di avere voluto dare una lezione al ragazzo.