Il candidato “civico” per la sinistra unita Andrea Fora nel giorno in cui ha deciso di avviare la sua campagna elettorale ha dovuto anche preoccuparsi per la prima udienza del processo in cui è rinviato a giudizio per frode nelle forniture alle mense scolastiche del Comune di Perugia. Andrea Fora è assistito dal legale Carlo Orlando che in ogni occasione ribadisce come il suo assistito sia del tutto estraneo alle contestazioni della Procura fatte proprie dal Gip.
Si tratta di un’inchiesta nata nel 2016, a seguito di un esposto di un comitato di genitori. Il Nas intervenne in alcune mense comunali per verificare il rispetto dei contratti di fornitura. E a quanto sembra dai primi riscontri furono scoperte alcune anomalie. Tra le irregolarità fu contestata anche la somministrazione agli alunni delle scuole “per la C. Cena di via Pierluigi da Palestrina e M. Gandhi di San Martino in Campo, prodotti orticoli non biologici, pisellini e pesce pescato in zona Fao 47 anziché in zona Fao 27”. E poi: “Cibo in quantità inferiori rispetto alle grammature imposte dal menù concordato presso le scuole XX Giugno, Leonardo Da Vinci e Giovanni Cena, La Fonte, oltre ad aver fornito cibo in cattivo stato di conservazione in particolare yogurt con muffa agli alunni dei plessi scolastici”.
Da lì partì l’inchiesta che interessa tredici persone, tra responsabili delle ditte e operatori del servizio di somministrazione del cibo nelle scuole comunali di Perugia, tutte rinviate a giudizio. Tra questi c’è anche Andrea Fora, in qualità di presidente del Cda del Consorzio Abn A B Network sociale Società cooperativa sociale.
“Fora – ha detto Orlando al Corriere dell’Umbria – non ha niente a che fare con la gestione pratica dei servizi delle mense. Nulla a che fare con grammature e forniture di yogurt. Non si occupava dei passaggi diretti ai bambini. Questo vale anche per i legali rappresentanti delle società, anche multinazionali, coinvolte”.