La magistratura contabile si è pronunciata sul caso di Gest, la società frutto dell’unione con Gesenu Tsa che ha vinto il maxi appalto per la raccolta e smaltimento rifiuti in 24 Comuni dell’Ati2. E ha dunque deciso che del caso si dovrà occupare la magistratura ordinaria.
Alla Gest, Gesenu e Tsa (oltre che ad alcuni dipendenti o ex dipendenti) la procura della Corte dei Conti chiedeva indietro la cifra di 25.3 milioni di euro, cioè quella che secondo l’accusa era stata fatturata ai Comuni per servizi mai svolti.
I giudici contabili hanno accolto l’eccezione messa sul tavolo dagli avvocati delle difese in merito al difetto di giurisdizione: secondo i legali non esiste un vero e proprio rapporto di servizio perché a stipulare i contratti è stata Gest e si parla solo di eventuali inadempimenti contrattuali, materia sulla quale deve esprimersi il giudice ordinario e non la Corte dei Conti.
A rappresentare le difese, gli avvocati Nicola Di Mario, Ubaldo Minelli, Gabriele Corbucci, Alessandro Longo e Mario Rampini per i dipendenti, Dario Buzzelli e Francesco Falcinelli per Gesenu, Federica Pasero per Tsa e Marco Paone per Gest.