Tra i tanti problemi delle scuole umbre può accadere anche che si parli di Galileo Galilei come di un possibile scandalo ai danni degli studenti – tutto è ancora da verificare-, ma le questioni poste sul tavolo del dibattito acceso da studenti, genitori e docenti, sembrano motivate.
In sintesi è stata contestata la preside per “inadeguata spesa ” di 35 mila euro che sarebbero stati detratti dai 90 mila euro versati all’Istituto dai genitori con l’obiettivo di incrementare, autonomamente, le migliorie delle esigenze formative.
La spesa di 35 mila euro è stata contestata e considerata inadeguata perché utilizzata dalla Preside con la giustificazione di “gestione corrente”. Un atteggiamento che non è piaciuto ai genitori degli studenti del noto liceo perugino.
Oggi si sta tenendo l’Assemblea pubblica e lunedì ci sarà l’atteso incontro da parte dei rappresentanti dei genitori con la dirigente USR, dottoressa Boarelli.
La questione sta diventando pesante al punto tale che è atteso un dirigente scolastico in qualità di commissario straordinario, visto che oramai la preside viene considerata in minoranza (si è trovata contro anche la prof. Galloni dirigente dei servizi generali ed amministrativi dell’istituto) e, ancora, constatato che per più di una volta non ha voluto o, forse, non è stata in grado di fornire spiegazioni adeguate alle richieste di giustificazioni avanzatele dai rappresentanti dei genitori a cui si è unito successivamente anche il collegio dei docenti.
Lunedì, è stato deciso, ci sarà l’incontro con la dottoressa Boarelli, nel frattempo i ragazzi organizzano manifestazioni e si preparano ad occupare la scuola nel caso in cui non dovessero ricevere risposte alle lamentele in merito ai mancati interventi nel diritto alla formazione ed all’investimento (90 mila euro) fatto con i sacrifici genitori degli studenti. Tuttavia in una nota la Falaschi sostiene “nell’anno in cui il programma si sta faticosamente allineando ai criteri di legge, il consiglio di istituto solleva problemi prima non sollevati, quando il programma poteva essere sottoposto a qualche giustificazione critica” e aggiunge nella nota divulgata oggi dal Corriere Umbria ” Se le scuole dovessero utilizzare i contributi volontari solo per gli studenti , sarebbe precluso l’acquisto per esempio di beni quali laboratori tablet, che hanno durata biennale” Il dibattito è aperto i lettori, gli studenti i genitori ed il corpo dei docenti possono commentare la replica della Falaschi sulla pagina Facebook del nostro quotidianodellumbria.it