Scoperta una maxi-frode Iva di circa 16 milioni di euro. L’evasione della tassa veniva effettuata su un traffico di auto provenienti prevalentemente dalla Germania e vendute in Italia a prezzi vantaggiosi.
A scoprire il misfatto sono stati i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Perugia, al termine di una complessa indagine di polizia giudiziaria e tributaria, delegata dalla Procura di Perugia. Tre gli autosaloni perugini finiti nella bufera giudiziaria che utilizzavano altre tre società con sedi dichiarate a Roma e Viterbo ma inesistenti, e una ditta individuale con sede in Umbria.
Otto le persone coinvolte.
Per smascherare il meccanismo e ricostruire l’entità dell’evasione, è stata richiesta la cooperazione delle Autorità Doganali tedesche.
Si è potuto così stabilire che oltre 200 autovetture (a partire dal 2014) sono state immatricolate evadendo l’Iva dovuta al momento della nazionalizzazione.
L’incrocio fra i documenti tedeschi con quelli acquisiti nelle diverse motorizzazioni dove le macchine sono state nazionalizzate e il confronto con le dichiarazioni dei clienti degli autosaloni coinvolti ha consentito di acquisire le prove della falsificazione.