«Stiamo cercando di dare tutto il sostegno possibile ai nostri studenti Erasmus a Perugia e all’estero. L’incertezza è tanta, ma noi ci siamo».
Stefania Stefanelli, docente di diritto privato, è la delegata del rettore per l’internazionalizzazione dell’Unipg. Da giorni lei e i suoi uffici ricevono continue telefonate e email da parte dei giovani in mobilità.
«In accordo con la conferenza dei rettori – spiega Stefanelli – la scorsa settimana abbiamo inviato una comunicazione ai nostri studenti concedendogli di cancellare, sospendere o interrompere la mobilità, senza alcun tipo di penalizzazione. Ugualmente, chi decida di restare nel Paese estero continuerà a ricevere il contributo finanziario, anche se le attività dell’istituto ospitante sono sospese. L’eventuale didattica a distanza prosegue è totalmente equiparata a quella in presenza».
Ma c’è di più: per chi interromperà l’esperienza all’estero, l’Unipg ha deciso di rimborsare tutte le spese sostenute e non recuperabili da altri soggetti, quali ad esempio i costi di viaggio, le caparre per gli alloggi e gli abbonamenti ai mezzi di trasporto. «In ogni cassa abbiamo invitato gli studenti ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni degli Stati in cui si trovano, a restare in contatto con i consolati e a controllare sempre il sito viaggaresicuri.it».
La situazione resta complessa perché molti Paesi, tra cui Spagna, Francia e Inghilterra, hanno sospeso i voli da e per l’Italia. E quindi alcuni studenti sono di fatto bloccati all’estero. Lo stesso può dirsi per gli stranieri in Erasmus a Perugia. «Il Ministero degli Esteri sta lavorando in queste per risolvere il problema. All’inizio si era pensato a un ponte aereo almeno dalla Spagna, ma per adesso l’ipotesi è stata esclusa. Comunque la maggior parte degli spagnoli a Perugia ci ha espresso la volontà di rimanere qui».