Poco dopo le 21 di mercoledì 12 aprile, a Fontivegge, un giovane è salito a bordo di un autobus di linea diretto a Piccione e ha avvicinato la tessera dell’abbonamento al lettore automatico.
L’autista del mezzo, un perugino del ’72, accortosi che il lettore non aveva emesso la segnalazione acustica indicante che la transazione fosse andata a buon fine, ha chiesto al ragazzo di convalidare nuovamente il titolo di viaggio.
A tale richiesta lo straniero ha reagito con pesanti insulti ed improperi tali che il conducente ha lasciato la postazione di guida per avvicinarsi al ragazzo e tentare di chiarire la situazione.
Ma, una volta giunto a tiro del ragazzo, questi lo ha colpito con un pugno facendolo cadere addosso agli altri passeggeri presenti.
Sceso dal mezzo per chiamare il 113, è stato nuovamente offeso e colpito ripetutamente anche da un altro giovane straniero, giunto in suo aiuto. L’intervento dei colleghi dell’uomo ha evitato ulteriori conseguenze e, poco prima che arrivasse la Polizia, i due aggressori si sono dati alla fuga.
La Sala Operativa della Questura ha allertato tutti gli equipaggi sul territorio per le ricerche dei fuggitivi segnalando, in particolare, la possibilità che i colpevoli utilizzassero un altro pullman diretto verso quella zona della città; la descrizione era particolarmente precisa perché supportata dalle immagini della videosorveglianza urbana che avevano immortalato la scena.
Verso le 22:00, proprio un autista contattava il 113 riferendo che a bordo del proprio bus diretto in quella specifica zona vi erano due ragazzi corrispondenti alle descrizioni. Intervenuta immediatamente, la pattuglia della volante è riuscita a localizzare il mezzo segnalato a Ramazzano con i due ancora a bordo.
Fermati e controllati, i ragazzi, due fratelli marocchini di 17 e 16 anni, sono stati accompagnati in Questura per gli accertamenti di rito.I rilievi hanno fatto emergere alcuni pregiudizi di polizia per il 17enne per il quale è scattata, unitamente al fratello, la denuncia a piede libero per lesioni e resistenza ad incaricato di pubblico servizio.
Avvisati i familiari, entrambi i minori sono stati riaffidati al padre.
Per l’autista, fortunatamente, contusioni diagnosticate con solo qualche giorno di prognosi.