Protagonista di questa storia, che fa anche riflettere, un ragazzo di 13 anni, positivo al Covid, costretto a dormire in auto per non rischiare di infettare la famiglia.
Nell’abitazione, un piccolo monolocale in centro a Perugia, vivono in cinque: madre, padre e i tre figli, tutti nella stessa stanza da letto.
Il padre del ragazzo, uomo di 47 anni di origine algerina, residente nel capoluogo umbro da 25 anni, ha dichiarato di aver provato a dormire all’interno della macchina con il figlio, per separarlo dagli altri membri della famiglia, ma, a causa del freddo notturno, i due sono tornati in casa e hanno dormito il più lontano possibile da mamma e fratelli, davanti alla porta del bagno.
La famiglia, in attesa dell’assegnazione di una casa popolare, non la possibilità materiale di trovare un’alternativa al loro monolocale dove gli spazi sono estremamente ridotti.
Il ragazzo è stato contagiato a scuola: al terzo tampone (dopo i due precedenti con risultato negativo) si è scoperta la sua positività al Covid-19.
In un’intervista a Il Messaggero dell’Umbria, Yacine (questo il nome del padre del ragazzo), ha dichiarato di aver un estremo bisogno di aiuto. “Abbiamo problemi a pagare l’affitto da 12 anni, ho fatto richiesta per una casa popolare, mi dicono che ne ho diritto ma che c’è gente messa peggio di me. Peggio di cinque persone in una stanza? E adesso con un positivo?”.
Nessun aiuto dagli assistenti sociali, nè da Asl, polizia e carabinieri, secondo quanto sostiene il padre, disperato per la situazione della sua famiglia.
Al momento suo figlio è asintomatico, ma dormire in macchina, come nota il padre, non è di certo la soluzione più adatta, anche se sembra essere l’unica.
L’urgenza è quella di trovare una nuova sistemazione e, quindi, di una nuova casa per tutta la famiglia.