Che l’apertura delle scuole avrebbe ben presto portato studenti e professori in quarantena era un dato scontato. Che però forse, a una settimana scarsa dalla prima campanella il numero di docenti e alunni isolati sfondasse già il numero 200 era meno previsto.
Come riporta oggi Il corriere dell’Umbria, è questa la cifra di persone costrette a casa per la scoperta di casi positivi in classe. E’ di ieri la notizia dell’avvenuto contagio per alcuni studenti dell’Ipsia Marconi-Pascal di Perugia che ha portato all’attivazione della quarantena per due classi e i loro professori.
A fare il quadro della situazione è il commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus, Antonio Onnis: “In questo momento sono circa 200 le persone in quarantena legate al mondo scolastico. Tra queste ci sono le classi del Pascal, un’altra al liceo artistico Bernardino di Betto di Perugia, una a Città di Castello, una alla primaria di Bastia e poi i casi iniziali di Foligno e Spoleto”. Ieri sera inoltre è arrivata la comunicazione dell’individuazione di un caso di positività al liceo scientifico, Giuseppe Mazzatinti, di Gubbio che ha causato la quarantena per 24 studenti e sei docenti.
“Oggi – spiega ancora il commissario Onnis – dovrebbero arrivare i risultati dei primi tamponi eseguiti sui primi ragazzi messi in quarantena nella scuola di Foligno, per cui non si sa ancora se, oltre al primo caso qualcun altro ha contratto il virus”.
I ragazzi di Foligno sono isolati da una settimana e, al momento, le intenzioni della Sanità regionale non sono di accorciare i tempi della quarantena per favorire un rientro anzitempo in classe. Si procede con molta cautela per evitare che emergano casi di contagio dopo giorni di isolamento.
“Con una popolazione di riferimento di 140 mila persone, e con 150 nuovi casi negli ultimi sette giorni – dichiara Onnis – era impensabile che la scuola non venisse coinvolta. E poi, abbiamo visto che ormai il virus circola in tutte le fasce di età. Non è più un fenomeno riservato agli anziani, dovevamo aspettarcelo. Per questo è tanto importante presidiare, tracciare isolare subito e poi procedere con i tamponi”. Perché ancora, il gold standard per la diagnostica dell’infezione da Coronavirus è il prelievo nasofaringeo. Lo studio sul macchinario giapponese che analizza la saliva e che dallo Spallanzani presto potrebbe essere usato in maniera sperimentale nelle scuole, è al vaglio del laboratorio di microbiologia di Perugia e presto potrebbe avere lo stesso uso anche in Umbria.