Emergenza Covid, le malattie infettive in Umbria sono prossime alla saturazione.
Come riporta oggi Il corriere dell’Umbria, ancora sei posti (quattro a Perugia e due a Terni) da occupare e poi nei due principali ospedali si tornerà all’assetto Covid di marzo-aprile.
E’ questa la soglia calcolata in base ai dati di ieri. Una volta superata, saranno riaperti i reparti aggiuntivi creati tra febbraio e marzo e poi chiusi dopo la fine del lockdown.
Al Santa Maria della Misericordia ieri risultavano 22 ricoverati per Covid, di cui tre in terapia intensiva.
Dei 16 posti letto di malattie infettive – fa sapere l’ufficio stampa dell’ospedale – 12 sono occupati da pazienti Covid. A questi si sommano quattro malati ricoverati all’Utir, l’Unità di terapia intensiva respiratoria. E altri tre pazienti collocati in posti liberi di altri reparti. Restano vuoti quattro posti al reparto di malattie infettive, come soglia minima obbligatoria prevista dal regolamento. In caso cioè di nuovi accessi, devono esserci letti a disposizione. Una volta riempiti anche questi, saranno riaperti i reparti del secondo piano, vecchia stecca, ricavati nella prima fase della pandemia.
Nel nosocomio ternano risultavano 20 ricoverati di cui due in rianimazione (su sei posti disponibili al momento).
L’ultimo accesso è di una donna di 83 anni di Spoleto. Ma nel pomeriggio, stando a quanto comunicato dall’ufficio stampa, i numeri sono cresciuti, alle malattie infettive: occupati 20 posti letto su 22 totali.
Anche il Santa Maria della città dell’acciaio è pronto a riaprire i reparti al quinto piano, per gradi, in base alle esigenze. Registrati cinque ricoverati anche all’ospedale di Città di Castello.