Tamponi veloci anti Covid, l’Umbria insieme allo Spallanzani di Roma ha avviato la sperimentazione del macchinario in grado di analizzarne da solo oltre 20 mila singoli campioni alla settimana. 20.160 per la precisione. Ossia 2.880 al giorno, mantenendolo in funzione senza soluzione di continuità.
Lo riporta oggi Il Corriere dell’Umbria, riferendo anche che il “robot” è arrivato venerdì al laboratorio di microbiologia dell’ospedale di Perugia. Sono stati effettuati ieri i primi 100 test di prova, sotto la guida della professoressa Antonella Mencacci.
Il sistema Lumipulse G1200, di marca giapponese, la Fujirebio Italia, sarà in prova gratuita per tre mesi, ed è comprensivo di tre kit con calibratori e controlli, del valore complessivo di 100 mila euro più Iva. L’autorizzazione all’utilizzo è stata messa nero su bianco il 20 agosto scorso dal commissario straordinario dell’azienda ospedaliera di Perugia, Marcello Giannico.
La produttività del macchinario è di 120 tamponi analizzati ogni ora. Il sistema utilizzato è il Cleia, acronimo che sta per Chemiluminiscente enzyme ImmunoAssay. Vuol dire che il tipo di misurazione è ottica, con la conta dei fotoni emessi dalla cartuccia di immunoreazione. La società fornitrice ha assicurato la consegna, l’installazione il collaudo del macchinario e all’istruzione del personale.
“Abbiamo eseguito i primi cento test, adesso dobbiamo analizzare i dati”, ha spiegato Mencacci. Occorre mettere in fila su un file excel eventuali concordanze e discordanze. Il sistema infatti viene testato mettendolo alla prova con il metodo tradizionale.