Il consiglio di disciplina dell’ordine degli avvocati ha sospeso per un anno Mauro Bertoldi e Nicoletta Pompei.
Da ricordare che il tribunale del Riesame di Firenze ha respinto la richiesta di revoca delle misure cautelare per i due legali, che dunque si trovano ancora agli arresti domiciliari.
I magistrati di Firenze, nel motivare il rigetto della richiesta di revoca delle misure cautelari, hanno anche specificato la pericolosità dell’azione messa in campo sul fronte dei clienti, col rischio che – in base a quanto ricostruito – possano esserci in futuro altri ignari cittadini a finire nella rete.
L’avvocato tuderte Mauro Bertoldi è finito ai domiciliari per sfruttamento delle prostituzione e corruzione di due magistrati per le vendite immobiliari del Tribunale di Spoleto.
Il legale fu intercettato mentre parlava con la compagna, avvocato e indagata anch’essa, Nicoletta Pompei.
Nella telefonata Bertoldi diceva che con l’inserimento nell’elenco dei delegati alle vendite immobiliari del tribunale di Spoleto “si fanno soldi con la motopala… perché è un lavoro sicuro… tutti in giro con questa Mercedes… li fai legali alle vendite…”.
Contestato il concorso in corruzione. L’avvocato Bertoldi e la collega Pompei, anche lei rimasta agli arresti domiciliari dopo il no del Tribunale della Libertà di Firenze, sono anche indagati per traffico di influenze illecite.
Inoltre secondo la Procura il professionista e la fidanzata avrebbero gestito, tramite un sito di annunci, l’attività di prostituzione di una terza donna, incassando la metà di quanto avrebbe guadagnato dalle prestazioni sessuali. Anche qui a fare da prova sarebbero delle intercettazioni telefoniche e ambientali in cui si parlerebbe proprio della gestione della prostituzione.
Il collegio di disciplina ha motivato l’atto di sospensione dalla professione con il discredito arrecato alle toghe dopo l’emissione dell’ordinanza di arresto.