Nonostante la questione coinvolga un minore un altro processo ha subito un rinvio per l’emergenza Coronavirus.
Lo scrive il Messaggero dell’Umbria, riferendo di come il timore del virus sia più forte della voglia di giustizia.
Lo chiarisce in maniera rigorosa e puntuale – motivando il rinvio – il gip Lidia Brutti, davanti alla quale si sarebbe dovuto tenere, il prossimo 7 aprile, un incidente probatorio per l’assunzione della testimonianza di un minorenne.
«Tale procedimento non rientra tra quelli (…) che presentano carattere di urgenza, per la necessità di assumere prove indifferibili. La dichiarazione di urgenza è fatta dal giudice o dal presidente del collegio, su richiesta di parte, con provvedimento motivato e non impugnabile; nel caso in esame, l’incidente probatorio è stato disposto ai sensi dell’art. 392 comma 1 bis c.p.p. E non sul presupposto dlel’indifferibilità della prova; in ogni caso, nessuna delle parti risulta aver richiesto che sia dichiarata l’urgenza».
Da qui, chiaramente con prescrizione sospesa, il rinvio al prossimo mese di giugno, considerando il dettato del decreto sulle misure per contrastare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 che dispone il rinvio d’ufficio delle udienze dei procedimenti civili e penali, fissate nel periodo dal 9 marzo al 15 aprile a data successiva al 15 aprile.
E basta dare un’occhiata veloce alle comunicazioni dei rinvii per scoprire quanto, da Perugia a Terni fino a Spoleto, il sistema giustizia si sveglierà ancora più acciaccato alla fine dell’emergenza. Solo per fare qualche esempio, il tribunale civile di Spoleto ha spostato tutti i blocchi di udienze previsti ad aprile a luglio (salvo, come sopra, «istanza di motivata anticipazione»). Il giudice di pace di Perugia ha rinviato a luglio la trattazione delle udienze calendarizzate per ieri e i primi di aprile. Come deciso dai colleghi di Spoleto, che però si spingono a posticipare alcune cause fino a settembre. Più ottimisti a Foligno, dove il prossimo rinvio è solo all’11 maggio.
Posticipati invece addirittura al 7 e al 21 ottobre sei procedimenti che dovevano essere discussi davanti al terzo collegio penale del tribunale di Perugia. Udienze, come chiarisce il presidente Giuseppe Narducci, che si sarebbero dovute tenere il primo e il 9 aprile, ma – visto che gli imputati in questi casi non sono detenuti – non relative a procedimenti considerati urgenti.