Il Coronavirus ha effetti devastanti anche sulla presenza di studenti a Perugia. Come rivela un servizio del Messaggero Umbria, in città si è assistito in questi ultimi due mesi ad un fuggi fuggi di universitari. Da corso Cavour a corso Garibaldi, da Elce a Porta Pesa, con gli atenei chiusi e le lezioni online, si sono svuotati.
Case e camere lasciati all’indomani dell’emergenza da coronavirus con la crisi sanitaria che si è aggiunta, per gli studenti lavoratori, a quella economica.
Tra lavori precari e stagionali, famiglie in crisi per la mancanza di liquidità e cassa integrazione, pagare l’affitto per qualcuno è diventato impossibile.
«Le difficoltà – spiega al Messaggero Umbria Luigi Chiapparino, presidente del Consiglio nazionale studenti universitari in quota Udu (unione degli universitari) – si registrano a causa dell’emergenza sanitaria che ha prodotto un calo dei redditi e una oggettiva difficoltà a potersi spostare fuori regione, a cui si aggiunge il danno provocato dallaver pagato 2 mesi di affitto senza utilizzare l’abitazione».
Se da una parte gli studenti Erasmus hanno quasi tutti mantenuto l’affitto sul territorio perugino almeno fino a giugno, sono invece molti gli studenti fuori sede, tra cui tanti umbri, che hanno scelto di risolvere i contratti al 30 aprile. «Altri – continua Chiapparino -, a fronte di una consistente riduzione del canone hanno scelto di tenere gli appartamenti, pur non abitandoli, per poi riprendere il regime concordato da settembre ottobre, con un ritorno, si spera, alla normalità».
Comunque sia, allo stato attuale, si stima una riduzione della locazione del 30% e, in alcuni casi, anche del 50% rispetto a quanto pattuito in origine. Molto ha influito la disponibilità dei proprietari degli appartamenti che, nella maggior parte dei casi, si sono messi a disposizione per trovare la soluzione migliore.
Poi ci sono i dati dei collegi Adisu: dall’inizio del lockdown sono stati circa 650 gli studenti che hanno lasciato le strutture, dal 4 maggio una decina. In altre parole, il 60% dei fuori sede ha lasciato l’Umbria.
In questo clima di difficoltà economica, anche in Umbria ha fatto tappa la fotopetizione sui canali social “Non ce lo possiamo permettere”.
Centinaia di studenti che manifestano una faccia della crisi, quella economica, innescata dal coronavirus e che ha messo in ginocchio lavoratori precari, autonomi, famiglie e la difficoltà di pagare l’affitto ai figli studenti fuori sede.
«L’Udu insieme alle altre associazioni studentesche e alla Cgil, ha fatto una proposta per tutelare coloro che hanno difficoltà nel pagare gli affitti e che la Regione ha concretizzato con un sostegno economico per coloro che sono di fascia bassa. Ora siamo in attesa del bando». A livello nazionale c’è attesa per il nuovo decreto economico per vedere se, come è trapelato, è previsto lo stanziamento di fondi per l’affitto e alleggerire cosi la pressione economica nei confronti di chi ne ha bisogno.