I pm Paolo Abbritti e Mario Formisano nell’aula della scuola Capitini di Perugia, nell’ambito della prima udienza del procedimento principale sui presunti concorsi pilotati in sanità, hanno formulato la richiesta di riunire il processo a carico di Gianpiero Bocci con quello “madre” di Concorsopoli a carico di 32 persone, compreso lo stesso Bocci.
L’intento dei magistrati è di far sì che le accuse di cui sta rispondendo l’ex sottosegretario all’Interno, nell’ambito del procedimento scaturito dal giudizio immediato, confluiscano così nel maxi processo di Concorsopoli disposto alla fine del gennaio scorso dal gup.
Il Secondo collegio del tribunale presidente Marco Verola ha accolto la richiesta della procura (pm Mario Formisano e Paolo Abbrítti) e stabilito che sussistono i presupposti per trasmettere gli atti al Primo collegio (davanti a cui si sta celebrando la costola Bocci), che ora dovrà decidere nel merito se riunire i due tronconi.
Sarà quest’ultimo collegio, dunque, a dover decidere sulla riunione dei due procedimenti, anche se i giudici martedì mattina hanno rilevato che ci sarebbero i presupposti sia in termini di connessione probatoria che di economicità processuale per valutare positivamente la richiesta dei pm.
Alla richiesta dei pm si sono opposte le difese dei 32, sollevando una raffica di eccezioni in relazione a difetti di notifica e alla mancata integrità del contraddittorio, dato che secondo i legali alcuni imputati non hanno ancora ricevuto il decreto che dispone il giudizio, ma anche al legittimo impedimento dell’avvocato Nicola Pepe, che assiste l’ex presidente di Regione, Catiuscia Marini.