Un accertamento degli ispettori di vigilanza Inps, ha portato alla luce l’attività illecita di quello che l’Istituto definisce «un clan di tagliaboschi» operante dal 2016 in provincia di Perugia. L’accertamento, «molto delicato e complesso», è nato da una segnalazione dell’Unità organizzativa ammortizzatori sociali dell’Inps di Perugia e dell’Agenzia Inps di Todi, ed è stato portato avanti con il supporto della Procura della Repubblica di Spoleto.
Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, l’attività veniva portata avanti «a copertura di una serie di attività contrarie alla legge, tra le quali assunzioni fittizie per percepire indebitamente prestazioni di disoccupazioni e per aggirare i vincoli legislativi in materia di immigrazione, ingresso e soggiorno degli stranieri in Italia. A questo si aggiunge l’emissione di fatturazioni false ai fini dell’evasione totale degli obblighi contributivi e fiscali».
In tutto sono 552 i rapporti di lavoro fittizi, sulla base dei quali sono state erogate prestazioni a sostegno del reddito indebite che l’Inps si appressa a richiedere.
Il danno è in via di quantificazione ed è stato parzialmente contenuto bloccando alcuni codici fiscali.
Il direttore regionale dell’Inps, Fabio Vitale e il direttore provinciale di Perugia, Silvia Costanza, parlano dell’operazione come di un «importantissimo risultato, che dovrebbe servire da deterrente per tutti coloro che nel settore tagliaboschi come in altri operano illecitamente nella nostra regione».