Ernesto Cesaretti, imprenditore, attuale presidente della Sase, società di gestione dell’aeroporto di Perugia, ex presidente di Confindustria Umbria e socio della Fondazione Cari-Cesaretti ha risposto alle domande del procuratore Luca Turco e del sostituto Leopoldo De Gregario in merito al fascicolo aperto a carico di Antonella Duchini, ex procuratore aggiunto di Perugia, indagata per rivelazione di segreto d’ufficio e abuso d’ufficio in relazione all’affaire Colaiacovo.
Sentito dalla Procura di Firenze, a Cesaretti è stato chiesto di ricostruire i rapporti imprenditoriali e le condizioni economiche della regione quando si sono svolti i fatti. Alla fine del 2016.
Nel mirino dei magistrati toscani c’è un presunto vantaggio patrimoniale che Duchini, stando alle carte, ha cercato di apportare a favore di Carlo Colaiacovo, allo stesso tempo arrecando un danno ingiusto ai familiari e imprenditori Giuseppe e Franco Colaiacovo.
Per i pm toscani c’è la violazione del dovere di imparzialità nell’esercizio della funzione pubblica.
Duchini avrebbe operato in concorso così è riportato nelle carte con gli ex carabinieri del Ros di Perugia Orazio Gisabella e Costanzo Leone. Proprio dall’intercettazione del primo ex militare per un’altra inchiesta in terra siciliana, l’Ustica lines, in cui figurano colloqui con la Duchini, si è arrivati agli indizi che hanno portato all’apertura del fascicolo in questione.
L’abuso presunto per cui è indagata Duchini, stando agli atti dell’inchiesta, ruota attorno al sequestro preventivo della quota della Financo di proprietà della srl Franco Colaiacovo Gold nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla stessa toga per truffa, bancarotta e false comunicazioni sociali. Un atto che avrebbe sia bloccato l’erogazione di finanziamenti ai due imprenditori sia agevolato il progetto di Carlo di acquisire le quote. Passaggio che non è mai avvenuto.