Ancora tante sorprese per chi prende gli autobus urbani. Il Comune di Perugia è stato costretto dalla Regione a rivedere la pianificazione delle corse cittadine e ora si viene a sapere che sia Santa Sabina che San Mariano sono state tagliate fuori dai collegamenti con l’ospedale.
Mentre San Martino in Campo e Sant’Enea mantengono i collegamenti ma solo nell’orario scolastico. «Il taglio ai mezzi pubblici prevede una decurtazione di un milione e mezzo di euro dal prossimo anno, ma che già da qui a fine dicembre potrebbe produrre i suoi effetti», fa sapere con una dichiarazione alla Nazione Umbria l’assessore alla Mobilità, Luca Merli. Le conseguenze? Si legge sempre nel quotidiano. Una delle linee più penalizzate, come fa notare Salvatore Chirico della FitCisl, è proprio la I, quella che fino a martedì collegava piazza Italia all’ospedale e poi proseguiva fino a Santa Sabina e San Mariano. Una linea che trasporta tra le 400 e le 500 persone al giorno e che ora si ferma al Santa Maria della Misericordia. C’è solo un autobus che da San Mariano porta all’ospedale ed è quello delle 6,50: per il resto bisognerà a questo punto fare il giro dell’orto.
E non va meglio nella zona di Sant’Enea, San Martino in Colle e San Martino in Campo (linea E da 1.500 a 2mila passeggeri/giorno): anche qui le corse sono state ridotte. Gli autobus si attestano tutti al bivio di Colonnetta, a San Vetturino e solo tra le 7 e le 8 e tra le 12 e le 13 ci sono due corse che arrivano in quei paesi, ormai tagliati fuori dai collegamenti con la zona della stazione.
L’altra protesta ieri mattina è sorta in via Fabretti dove è previsto il ritorno dei bestioni: da quasi tre anni infatti nel tratto tra piazza Università e piazza Grimana era stata istituita una navetta (la «U») per evitare che lungo la strada stretta circolassero gli autobus da dodici metri. Una battaglia a lungo portata avanti da residenti, commercianti che a questo punto è andata perduta.
Va detto che ora c’è una rottura di carico in meno e che, come spiega ancora Chirico, i collegamenti sono migliorati da questo punto di vista, con il risparmio di alcune risorse. Ma la novità non è stata certo gradita da chi frequenta quella zona. «Il taglio fino a dicembre 2019 – spiega Chirico – si aggira sui 50mila chilometri, ma bisognerà vedere quali saranno le conseguenze nel 2020 di queste scelte».