Due grande stelle del blues illumineranno la notte di Umbria Jazz. Appuntamento questa sera (lunedì 11 luglio) all'Arena con Ruthie Foster e Buddy Guy.
Ruthie Foster. Ad aprire la Blues Night sarà la candidata per il sesto anno consecutivo ai Blues Awards che saranno assegnati a Memphis il prossimo 6 maggio. È un ulteriore riconoscimento nella carriera di questa vocalista e songwriter texana che interpreta con passione e fedeltà la musica delle radici afroamericane: blues, gospel, folk. Proprio agli ambienti della tradizione gospel è legata la sua famiglia, originaria di una città non lontana da Austin. Ancora una volta la musica religiosa si conferma la vera fucina dei grandi cantanti che si affermano nel jazz, nel soul, nel blues.
Sarà poi la volta di Buddy Guy. “Born to play guitar” è un gran bel titolo per il disco di un chitarrista. Con questo album Buddy Guy, che sarà di scena all'Arena Santa Giuliana l'11 luglio alle ore 21, ha vinto il Grammy Award per il miglior disco di blues del 2015. Per questa autentica icona della “musica del diavolo” non è la prima volta, perché di Grammy Buddy Guy ne ha vinti sei. Non solo: tra i tanti riconoscimenti collezionati in mezzo secolo di carriera bisogna citare almeno la Presidential National Medal of Arts e l'iscrizione nel 2005 alla Rock & roll Hall of fame.
Il 30 luglio George “Buddy” Guy compirà 80 anni, praticamente tutti utilizzati per suonare e rendere popolare il blues di Chicago, di cui è universalmente considerato uno dei massimi interpreti (ma è nato in Louisiana, e nella windy city si trasferì alla fine degli anni '50). Il suo merito è stato quello di aver coniugato la tradizione blues di Chicago con l'energia del rock & roll. Da questo punto di vista la sua influenza sui grandi chitarristi rock, Eric Clapton, per esempio, è enorme. Ma tutti, da Jimi Hendrix a Keith Richards, da Jeff Beck a Mark Knopfler gli devono più di qualcosa. Anche questo, ma soprattutto la sua dedizione alla affermazione del blues come patrimonio musicale americano, spiegano il suo carisma, che è enorme. Non per nulla in un concerto alla Casa Bianca, nel 2012, convinse il presidente Obama a cantare con lui Sweet Home Chicago.
Quinn Sullivan. Ospite speciale un giovane collega. Si chiama Quinn Sullivan e ha sedici anni. Negli Stati Uniti si parla molto di lui. Di recente Quinn ha fatto parte del tour Experience Hendrix, dedicato alla musica del leggendario mancino di Seattle.
Quinn Sullivan incarna la più classica figura del ragazzo prodigio. Tutto cominciò a tre anni con una chitarra giocattolo, ma già dopo qualche anno si succedevano performance importanti a festival e nei club, spesso assieme ad affermati bluesmen come Buddy Guy, Joe Bonamassa, e soprattutto Buddy Guy che ha ricoperto il ruolo di mentore. Quinn ha partecipato anche a Crossroads, il festival della chitarra organizzato da Eric Clapton.