Abusi su una bambina di appena cinque anni, costretta a sottostare ad un “gioco” perverso da parte di un uomo di 28 anni, originario della Romania e residente in provincia di Perugia.
Lo riporta oggi La Nazione Umbria, che riferisce che ieri mattina la Corte d’Appello di Perugia ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado a tre anni e otto mesi.
Dieci mesi in meno rispetto a quella emessa lo scorso febbraio dal gup Margherita Amodeo.
Secondo il capo d’accusa formulato dal pm Michele Petrini, l’imputato, in almeno tre occasioni avrebbe molestato sessualmente la piccola, simulando un gioco. Ma la vicenda che ha poi portato in carcere l’uomo, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della procura di Spoleto, sarebbe proseguita anche nel marzo del 2017 quando avrebbe portato la piccola in camera.
La bambina, figlia della compagna del fratello dell’imputato, si fidava di quell’uomo di famiglia, tanto da seguirlo in camera per “ascoltare la musica”. La difesa avvocato Ilario Taddei ha fin da subito cercato di smontare la ricostruzione accusatoria a carico del 28enne, ponendo l’accento su alcune discrepanze testimoniali. «Attendo il deposito delle motivazioni con cui la Corte ha parzialmente riformato la sentenza, per valutare il ricorso per Cassazione» si è limitato a commentare il legale dell’uomo che, nel frattempo, ha ottenuto la scarcerazione.
I giudici della Corte d’Appello gli hanno concesso gli arresti domiciliari. Oltre alla pena detentiva è stato interdetto dai pubblici uffici per cinque anni.