Ad Orvieto si è ripetuto il miracolo d’inverno. Ormai da 24 stagioni Umbria Jazz Winter si rivela un appuntamento speciale, molto amato dal pubblico. Ancora una volta, dunque, il festival d’inverno si è confermato un evento molto atteso da chi vuole trascorrere le vacanze di fine anno ascoltando ottima musica in una cornice speciale, qual è Orvieto, fra le più belle città d’arte dell’Umbria e del mondo.
E così nei cento eventi spalmati nei 5 giorni di festival, dal 28 dicembre al 1° gennaio, sono stati oltre 10 mila gli ingressi a pagamento per un incasso che si aggira sui 250 mila euro. Numeri ancora più importanti in una fase difficile per l’Umbria per le conseguenze del terremoto.
Di certo ha funzionato il Gil Evans Project di Ryan Truesdell, con Paolo Fresu special guest, e sono stati molto apprezzati sia il duo Steve Wilson-Lewis Nash, sia quello improvvisato dai due maestri del contrabbasso, Chris McBride e John Patitucci.
Un grande successo ha fatto registrare lo spettacolo dello stesso Fresu e Gaetano Curreri sulle canzoni di Lucio Dalla e Fabrizio De André. Così come è stato molto apprezzato il trio di Giovanni Tommaso con Rita Marcotulli e Alessandro Paternesi. Divertenti, come si era visto nella scorsa edizione estiva, Sammy Miller and the Congregation. E sempre trascinanti i Funk Off, presenza fissa del festival.
Tutto questo si è potuto realizzare grazie anche al supporto assicurato da più soggetti, pubblici e privati, in particolare: la Fondazione Umbria Jazz, la Regione Umbria ed il Comune di Orvieto, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e tutti gli sponsor.
Umbria Jazz dà appuntamento all’edizione estiva a Perugia (7-16 luglio).