Un cittadino di Nocera Umbra scrive ripetutamente alla sua Diocesi o Istituto diocesano di Assisi che non si degna neanche di rispondere. Allora manda un ulteriore messaggio al vetriolo agli enti preposti (per conoscenza anche al vescovo Sorrentino e all’istituto centrale per il sostentamento del clero a Roma). Nessun cenno di risposta.
Lo scrivente, con l’occasione, ricorda di aver già avuto anni fa una corrispondenza mail con il vescovo di Assisi e iIn quel caso il vescovo veniva informato riguardo agli errori o truffe che venivano commessi nella ricostruzione della chiesa e casa parrocchiale di Sorifa di Nocera Umbra. Il vescovo così rispondeva in data 22.1.2010 : “ Gentile Signore, mi hanno comunicato la sua mail. E’ una questione sulla quale i miei collaboratori stanno già cercando di far luce. La pregherei di riferirsi a don Girolamo Giovannini, che ha ben chiara la situazione. A lui potrà spiegare in dettaglio le cose in modo che egli me ne possa fare un quadro completo. La ringrazio di cuore.”
“In quell’occasione segnalai in chiare lettere gli abusi e gli errori dei progettisti e direttore lavori riguardo all’annessa casa parrocchiale, con grave danno a carico della parrocchia, della diocesi e infine di tutta la cittadinanza. Poco tempo dopo venni a sapere (da don Giovannini) che l’ Istituto addirittura aveva sborsato un’ ulteriore somma di circa 45mila euro all’ impresa affinché questa completasse i lavori che aveva abbandonato, cioè la messa in opera di infissi esterni e scala interna.”
L’impresa aveva cessato e chiuso i lavori “perché erano finiti i soldi”, così fu detto. Allora bisogna domandarsi: come mai erano finiti i soldi e i lavori in progetto non erano completati?
Per chi ancora non lo sapesse: tali opere, ai sensi di legge, erano obbligatorie ed erano coperte interamente dal contributo statale, che venne rilasciato dal comune di Nocera Umbra.
Dunque l’Istituto diocesano si è accollato quella ulteriore spesa … invece di citare in tribunale i responsabili del danno arrecato (progettisti, geologo, direttore dei lavori, tecnici Soprintendenza, o chi altri )”
“Il risultato è sotto gli occhi di tutti, evidente e immutato, chiunque può recarsi sul posto e vedere l’obbrobrio che è stato realizzato presso la chiesa parrocchiale di Sorifa.”
Che dire? La casa parrocchiale annessa alla chiesa è un fabbricato di consistente cubatura, paragonabile a tre appartamenti con fondi. È stato ricostruito con uno stile alquanto discutibile, sembra una fortezza spagnola del Seicento, ma in modo del tutto irrazionale, anzi assurdo. Fatto sta che è praticamente inutilizzabile e irrecuperabile. Si capisce facilmente che il progetto è stato fatto a tavolino, infatti il fabbricato è stato affossato in profondità e contro un rilievo che è stato asportato creando una voragine o scarpata alta 15 metri. Se un tale movimento di terra l’avesse fatto un privato sarebbe stato denunciato sicuramente. È’ impossibile descrivere lo scempio e sarebbe poco credibile per chi non potesse vederlo con i propri occhi.