Il Consiglio regionale ha votato unanimemente la mozione di Andrea Smacchi (Pd) che chiede che la vertenza ex Antonio Merloni e Jp Industries “sia concretamente al centro dell''attenzione del Governo per una velocizzazione degli interventi e per la rimodulazione dell''accordo di programma”
In tal senso é stato approvato, sempre all''unanimita'', un emendamento proposto da Claudio Ricci (centrodestra e liste civiche), e firmato dallo stesso Smacchi, che rimarca l''importanza del sostegno a progetti industriali nel “settore manifatturiero innovativo” nella Fascia appenninica.
Nella tarda tarda mattinata di ieri,3 novembre, si é tenuto un incontro, richiesto dai rappresentati sindacali dei lavoratori della Ex Merloni alla presidente del consiglio umbro, Donatella Porzi, al quale hanno preso parte la presidente della giunta, Catiuscia Marini, i capigruppo consiliari, l''assessore allo Sviluppo economico Fabio Paparelli ed altri membri dell''Esecutivo regionale.
Le sigle sindacali, all''unisono, hanno chiesto alle istituzioni regionali interventi urgenti per salvaguardare l''occupazione di centinaia di lavoratori, circa 700, 100 dei quali, dallo scorso 11 ottobre sono, di fatto, senza alcuna copertura.
Paparelli, prima nell''incontro con i rappresentanti dei lavoratori e successivamente in consiglio regionale in merito alla sostenibilità del progetto di Jp Industries ,attraverso l''integrazione tra sistema bancario e Ministero , sulla prospettiva industriale dell''azienda ha sottolineato “l''attivazione di un percorso per la definizione dell''avviso pubblico per la raccolta e l''acquisizione dei progetti di sviluppo industriale ed occupazionale a valere sulle risorse e gli incentivi legati alla legge 181/''89 per la riqualificazione delle aree di crisi industriale e creazione di nuovi posti di lavoro (in riferimento alle previsioni di accordo di programma); previsione di attività sull'accordo di programma in merito al decreto ministeriale del 1 aprile 2015 per ciò che concerne progetti di ricerca per Jp Industries”
La presidente Marini, ha ricordato che “non tutti i problemi della Merloni dipendono dalla crisi economica del 2009” ed ha spiegato che “é stata richiesta una modifica dell''accordo di programma, che altrimenti era inapplicabile e non adatta a risolvere i problemi di un''area produttiva di quel tipo. Erano disponibili risorse per cose che non potevano essere fatte su quell''area. Oggi abbiamo cambiato lo strumento e la modalità con cui posso essere usati i fondi, aprendo anche alle piccole e medie imprese, che non risolvono l''intero perimetro, ma una parte dell''area. Contiamo di sfruttare strumenti regionali, nazionali e internazionali per ricollocare i lavoratori”.