Si è conclusa l’altro pomeriggio l’annuale sessione di studio promossa dall’Anbima regionale per i giovani suonatori delle bande umbre.Dopo alcuni giorni di preparazione a Gubbio gli adolescenti strumentisti si sono concentrati nella piazza Umberto di Massa Martana per un concerto di fine corso diretto da un maestro di vaglio come Marco Somadossi.
Lavorare con un musicista ad ampio raggio come Somadossi, docente del Conservatorio di Udine e presidente del concorso internazionale “Flicorno d’oro”, ha voluto dire per giovani musicisti umbri accedere a una didattica di spessore vastissimo, sorretto da una buona dose di umanità: con la prevedibile conseguenza di acquisire apporti formativi di notevole spessore. Una situazione vissuta praticamente a casa propria e resa possibile dalla generosa politica culturale dell’Anbima regionale: il presidente Giorgio Moschetti, nel prendere la parola prima dell’inizio del concerto, si è rivolto ai familiari dei ragazzi, i primi, attenti sostenitori dell’iniziativa, ringraziandoli per la sensibilità mostrata verso il progetto educativo.
Elogiando Angela Ciampani, che ha coordinato la commissione artistica, il maestro Giuseppe Cecchetti ha a sua volta chiamato sul palco i docenti che hanno seguito i ragazzi nel progetto formativo, non senza rammaricarsi del fatto che non tutte le banda regionali abbiano voluto recepire l’importanza del progetto. I docenti erano Luca Panico (Castel Ritaldi, Ferentillo e Norcia), Monica Fagioli, Stefano Mancini (Madonna del Ponte), Fabio Lombrici, (Pila) Andrea Angeloni, (Solomeo), Giulio Calandri, percussionista e il citato Cecchetti (Magione, Pietrafitta). Un cenno di saluto anche da parte della presidente della banda ospite, Emanuela Fabi.
Come si sa la vita della banda ha un respiro largo, attraversa tutti gli strati sociali, è perfettamente ramificata in tutta Italia e richiede il coinvolgimento della politica, e in tal senso va vista la presenza tra i musicisti del sindaco di Massa, Francesco Federici.
Suonando alcuni brani di repertorio giovanile, tra cui spiccava una intelligente partitura di Michele Mangani, “Il baule dei sogni”, i ragazzi hanno portato in evidenza il lavoro svolto a Gubbio, nei locali dell’hotel Ubaldi: studio per sezioni al mattino, coi docenti delle singole famiglie strumentali, musica insieme con Somadossi al pomeriggio, per preparare le partiture del concerto finale. Con risultati di precisione d’insieme, di timbrica e di intonazione che sono risultati di notevole qualità.
Il progetto Anbima realizzato dal presidente Moschetti è una delle soluzioni possibili di fronte alla necessità di rinnovare l’età dei componenti delle bande: le specifiche scuole strumentali delle singole filarmoniche, aperte tutto l’anno, raccolgono, in questa rassegna, il frutto di esperienze acquisite, contrassegnandole con un marchio di qualità che nasce proprio dal confronto e dall’aggregazione. E’ per questo che, dai leggii della banda, si sono alzati anche i giovani capo-sezione che hanno personalmente espresso le opinioni relative a una esperienza per molti può essere risultata decisiva. Orgoglio, senso di appartenenza, inserimento in una dimensione collettiva dove il confronto è crescita, sono le componenti di un lavoro collettivo che Anbima continua a perseguire nella prospettiva di quanto, in campo nazionale, si realizza con la presidenza di Giampaolo Lazzeri. L’elenco della bande coinvolte è piuttosto corposo: si parla di Avigliano Umbro, Castel Ritaldi, Casteltodino-Quadrelli, Civitella del lago, Città della Pieve, Costano, Ferentillo, Giano dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Marsciano, Massa Martana, Montecchio di Giano, Mugnano, Orvieto, Pila, Pretola, San Sisto.
La banda è vita, la banda è storia. Chi, in queste ricorrenze leopardiane, volesse fare un salto al museo Beniamino Gigli di Recanati, vedrà esposto nelle vetrine un saxofono contralto, che è lo strumento con cui il più grande tenore della storia italiana iniziò i suoi studi musicali nella banda del paese del nostro più grande poeta.
Stefano Ragni