Il Parlamento Europeo chiede di escludere le spese relative agli interventi di ricostruzione, compresi quelli che prevedono la partecipazione dei fondi strutturali e di investimento europei (ESI), dal calcolo del deficit nazionale. Per quanto riguarda le azioni di prevenzione, nella stessa risoluzione si chiede, in considerazione dell’elevata sismicità di alcune aree geografiche come quella mediterranea e del sud-est dell’Europa, che tutti gli Stati accelerino la ricerca in questo campo, attraverso le azioni previste dal Programma Horizon 2020 ed applichino tutti gli strumenti utili alla prevenzione, per ridurre al minimo la portata potenzialmente devastante di tali eventi naturali sia in termini di perdite di vite umane che di danni. Inoltre, il testo sollecita tutte le autorità nazionali, regionali e locali, a prestare la massima attenzione al rispetto delle norme antisismiche in fase di rilascio dei permessi di costruzione. Nel documento, si sottolinea ancora l’importanza di utilizzare tutti gli strumenti disponibili e di garantire che le risorse siano utilizzate nel modo più efficace possibile, in collaborazione con le autorità nazionali e regionali. Per questo, si ricorda anche la possibilità di utilizzare il Fondo europeo per lo sviluppo rurale (FEASR) per sostenere le aree rurali e le attività agricole colpite dal sisma. Sempre oggi, il Parlamento ha anche approvato un’altra risoluzione, redatta dall’italiano Salvatore Cicu (PPE), sulla riforma del Fondo di solidarietà Ue, con 589 voti a favore, 13 contrari e 42 astensioni. L’obiettivo è quello di migliorare l’utilizzo del Fondo, riducendo i tempi necessari per la mobilitazione dei finanziamenti e aumentando la soglia dei pagamenti anticipati.