Il nostro giornale aveva commentato questa opportunità e così è stato: il presidente della Repubblica ha chiesto a Renzi si non lasciare subito e di restare . Lo fa per evidare che la situazione si avviti fino a portare entro poco tempo al voto anticipato.
Mattarella da esperto Capo di Stato tenta di congelare la crisi apertasi con l’esito negativo del referendum costituzionale. E lo fa per evitare che la situazione possa evoloversi negativamente, il che porterebbe nel giro di qualche mese al voto anticipato.
Per questo stamattina ha chiesto al premier di restare a Palazzo Chigi almeno per qualche giorno ancora, in modo da mettere in sicurezza la legge di Stabilità, facendola approvare anche in Senato, così come è uscita dalla Camera.
“Ci sono impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno in ogni caso assicurare il rispetto“, ha fatto presente a Renzi, e poi sottolineato anche nella nota ufficiale diramata dal Colle dopo il faccia a faccia.
Ma il secondo, e più importante passo del capo dello Stato, è stato soprattutto quello di sondare – se Renzi, come dichiara, non ha alcuna intenzione di tornare in Parlamento per una verifica alle Camere – il nome o i nomi che il segretario del Pd, partito di maggioranza, pensa di mettere sul tavolo per un nuovo esecutivo. Perché l’opzione chiave di Mattarella sarebbe proprio quella di puntare su un governo politico, visti i numeri larghissimi di cui gode il Pd alla Camera.
L’onore e l’onere di indicare il suo successore tocca dunque proprio Renzi. Nello scenario del capo dello Stato, nelle consultazioni che si apriranno, non è infatti il governo tecnico la prima scelta, Mattarella la ritiene ormai il frutto, obbligato, di una stagione che è alle nostre spalle. E solo se costretto, intende farvi ricorso. Al leader del Pd chiede perciò una rosa di nomi, da verificare con gli altri partiti, oltre che con la minoranza dei democratici. Ma, su questo punto, le nebbie non sembrano dissolte.
Intanto, la stessa riunione della direzione del partito per le decisioni da prendere sul dopo -Renzi è slittata a mercoledì. E in ogni caso sarà una resa dei conti interna molto dura. Ma soprattutto resta da capire quanto lo stesso Matteo Renzi, piuttosto che una rosa di nomi per un esecutivo che arrivi alla fine della legislatura, non stia imboccando proprio la strada delle elezioni anticipate al più presto, giusto il tempo di cambiare la legge elettorale (o di utilizzare l’Italicum come poi modificato dalla Consulta).
Il Capo della Repubblica commenta la situazione segnalando il clima delicato allora fra chi, come Mattarella punta ad assicurare continuità, e uno schieramento molto largo e composito che ha in testa la corsa verso le urne. E se, in primis dal Pd, fosse davvero questa l’indicazione, forse per lo stesso capo dello Stato non resterebbero molte altre soluzioni. Anche per questo il capo dello Stato sente il bisogno di lanciare un’appello, “il clima politico, pur nella necessaria dialettica, sia improntato a serenità e rispetto reciproco”. E quanto all’esito del referendum, per Sergio Mattarella l’alta affluenza è la testimonianza di “una democrazia solida, di un paese appassionato, capace di partecipazione attiva”.