“E’ auspicabile che questa prima tranche di regolamentazione possa essere al più presto completata dalla definizione di un quadro normativo più generale ed organico”, capace di rispondere alle “esigenze nei diversi settori”. Lo dice la vicepresidente della Camera Marina Sereni, nel corso dell’intervento al seminario di studio sulle attività di lobbying che si tiene a Montecitorio. Un’iniziativa organizzata in occasione della recente deliberazione dell’Ufficio di Presidenza della Camera sull’attività di lobbying e dell’inaugurazione dell’ottava edizione del master di II livello in “Processi decisionali, lobbying e disciplina anticorruzione in Italia e in Europa”, diretto dal professor Giovanni Guzzetta. Sereni si dice convinta che “l’attività lobbistica, adeguatamente regolata, possa favorire la dialettica democratica e la partecipazione alla vita delle istituzioni”, a patto che sia “rispettata l’uguaglianza di opportunità tra tutti gli attori” e siano assicurati “criteri di trasparenza”. La vicepresidente della Camera ricorda come nel corso degli anni il tema sia stato più volte all’ordine del giorno dell’agenda parlamentare ma anche come numerosi tentativi di intervenire siano finiti in un nulla di fatto. E se è vero che anche questa volta “non si è riusciti ad elaborare una risposta organica”, è anche vero che Montecitorio ha compiuto un primo passo, assumendo il ruolo di “pioniere di una normativa in questa materia: la risposta, ancorchè limitata a coloro che intendono rappresentare iMarina sereni e una legge per regolare lobbynteressi nei confronti dei deputati nelle sole sedi della Camera – conclude Sereni – riveste comunque un interesse generale e nazionale per la rilevanza della sede e per il suo prevedibile effetto di trascinamento”.