Si sono svolti nella giornata di ieri, martedì 17 novembre, i funerali di Franco Colaiacovo, l’imprenditore eugubino molto conosciuto in Umbria, deceduto domenica scorsa all’età di 81 anni.
Amministratore delegato di Colacem, era ricoverato da qualche tempo presso l’ospedale di Perugia a causa del Covid che lo aveva gravemente colpito.
La messa, celebrata a Gubbio presso la chiesa di San Domenico, è stata presieduta dal vescovo Paolucci Bedini, che, durante l’omelia, ha espresso tutto il suo cordoglio per la perdita, mostrandosi vicino alla famiglia dell’imprenditore, che in molti hanno ricordato per la umanità, disponibilità, professionalità, simpatia e lealtà.
“Te ne sei andato con il tuo solito sorriso accogliente – ha scritto il fratello Pasquale in una lettera, letta durante la celebrazione – raggiungendo Giovanni (uno dei fratelli Colaiacovo venuto a mancare ad aprile per una breve malattia, ndr) che ti sta aspettando, per non lasciarti solo […] I valori che hai ispirato, la chiosa carica di affetto e gratitudine, saranno sempre un esempio per tutti noi familiari, amici e conoscenti”.
Messaggi di conforto sono arrivati anche da parte di amici imprenditori, associazioni e istituzioni del territorio, di Italia e del mondo, i quali hanno ricordato la stima per quello che, simpaticamente, veniva chiamato “signor Franco”.
I dipendenti del Gruppo Financo, tramite un comunicato inviato poco dopo la sua morte, lo avevano così ricordato: “Franco Colaiacovo rappresentava in azienda lo spirito innovatore, tecnologico, orientato al futuro e alla sostenibilità del fare industria. Nella sua vita ha saputo trasmettere ai collaboratori l’entusiasmo e la passione per la ricerca, per la curiosità del nuovo, immaginando gli stabilimenti industriali come un luogo vivo, in continua evoluzione tecnologica.
Aveva intuito in anni lontani quanto la competitività dell’industria sia legata ai temi della sostenibilità. Ogni nuova soluzione significava non solo maggiore compatibilità ambientale, ma anche innovazione culturale e sociale, tutti fattori in grado di rendere più forte l’azienda sui mercati. Il Signor Franco, come veniva chiamato in azienda, era una persona aperta, empatica, inclusiva.
Sempre sorridente e cordiale, cercava il confronto sui temi a lui cari. Ogni nuovo progetto era una sfida nella quale sentiva il valore del ‘fare squadra’.
Amava viaggiare per conoscere e comprendere i cambiamenti del mondo. Si relazionava con gli stakeholder aziendali, che ascoltava con attenzione e pieno rispetto. La sua vocazione per il futuro e l’innovazione è stata sempre in perfetta armonia con il legame per la cultura storica della sua Gubbio, vivendo con grande passione manifestazioni come la Festa dei Ceri. Tutti i dipendenti del Gruppo Financo lo ricordano con grandissimo affetto, in un ultimo ideale abbraccio.
Sapendo che la sua lezione di vita, i suoi valori, rimarranno patrimonio di tutta l’azienda“.
Al funerale erano presenti moltissime persone, tra questi la numerosa famiglia dei fratelli Colaiacovo, la moglie Orietta Migliarini, i figli Giuseppe, Daniela e Laura, e i nipoti, tra cui Benedetta, che ha dedicato al nonno scomparso la canzone “L’isola che non c’è” di Bennato durante la messa.