A Milano si è svolta la presentazione della V edizione del Festival del Medioevo, in programma a Gubbio dal 25 al 29 settembre, un appuntamento che rappresenta l’elemento cruciale della vita culturale e di promozione turistica della città.
Gubbio vive ancora il Medioevo con le sue tradizioni plurisecolari quali la Festa dei Ceri, il Palio della Balestra, le tradizioni dei Quartieri, delle arti e dei mestieri e il nostro centro storico medievalissimo, vivo, vivibile e vissuto, rappresenta una realtà pulsante, non un luogo desertificato o musealizzato. Evento di approfondimento e di alto profilo culturale, con un interessantissimo tema quale quello della donna nel Medioevo, con il quale vengono riproposte continuamente riletture, approfondimenti, scoperte, curiosità rivolte anche al grande pubblico, il Festival fa della città un punto di riferimento nazionale ed internazionale proprio su questa tematica.
Sarà una lezione di Maria Giuseppina Muzzarelli, ordinaria di Storia Medievale dell’Università di Bologna, ad inaugurare la quinta edizione del Festival del Medioevo, in programma a Gubbio dal 25 al 29 settembre. Il tema del 2019 è “Donne. L’altro volto della Storia”: un percorso intorno alla condizione femminile, alla radice dei pregiudizi e degli stereotipi. Le voci delle donne e le loro storie. Spesso inascoltate. A volte dimenticate. Eppure forti, chiare e resistenti. Capaci di riemergere, anche a distanza di secoli. Un lungo racconto tra l’arte e la letteratura, la politica e la filosofia. Protagonisti dell’evento saranno più di cento storici, saggisti, scrittori, scienziati, architetti e giornalisti, impegnati in una vera e propria sfida di divulgazione: raccontare storie piccole e grandi dal punto di vista delle donne. Nella vita quotidiana, nei palazzi del potere, all’interno dei conventi e perfino sui campi di battaglia: sante e regine, streghe e madonne, artiste, seduttrici, imprenditrici, guaritrici, scrittrici, miniaturiste, muse e medichesse. Donne che scrivono e che governano, capaci di esplorare nuovi mondi o di evocarli. Un viaggio affascinante, con molte sorprese. Riassunte in modo esemplare nella straordinaria figura di Christine de Pizan, la prima intellettuale di professione, vissuta fra fine Trecento e gli inizi del Quattrocento. Veneziana di nascita e francese di formazione. Ma italiana, figlia di un medico e astrologo emigrato alla corte del re di Francia, originario di Pizzano, un paesino dell’appennino emiliano. Nel suo libro più famoso, “La città delle dame”, Christine si batteva, in anticipo di secoli, per l’emancipazione femminile. Spiegava ai potenti del suo tempo che se a una ragazza fosse stata concessa la possibilità di studiare, quella fanciulla avrebbe ottenuto gli stessi risultati degli uomini. Anzi, forse li avrebbe superati.