Monica Rosati – Un numero di telefono dedicato, perché le donne vittime di violenza ed abusi si sentano ascoltate, comprese ed accolte. E’ il 331 6875136. Il Comune di Corciano lo ha attivato oggi, 11 marzo e sarà attivo ogni martedì e giovedì dalle 9,00 alle 14,00.
Dall’altro capo del filo una voce amica, corrispondente ad una delle tante operatrici esperte e costantemente formate, che interagendo in maniera rigorosamente anonima per superare le reticenze, cercherà di contribuire ad arginare un fenomeno drammatico ed in ascesa.
“Questo servizio – spiega Emanuela Boccio, consigliera delegata alle Pari opportunità – si incardina nelle azioni previste dal protocollo per la realizzazione di un programma di azioni integrate contro il maltrattamento e l’abuso nei confronti delle donne e dei loro figli minori siglato il 20 novembre scorso con il Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria ed il Distretto n. 1 dell’Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria, affiancandosi alle iniziative presenti sul territorio, una su tutte il Punto di Ascolto per le vittime di violenza”.
Il numero dedicato per Corciano vuole rafforzare la filosofia di Telefono Donna (numero verde 800861126), accorciando ancor più la distanza con il contesto di riferimento e le risposte richieste dall’utenza. Spesso infatti la tempestività di azione è indispensabile per impedire che situazioni di emergenza escano da qualunque possibilità di controllo. La sensibilità su tematiche di carattere sociale da sempre mantengono il Comune di Corciano in prima linea e la collaborazione tra soggetti istituzionali unita alla propensione ad attivare processi di conoscenza fanno il resto.
“La casistica affrontata quotidianamente dai nostri operatori è vasta – sottolinea Boccio – quando un soggetto è vittima di violenza, fisica e/o psicologica, devono necessariamente scattare tantissimi meccanismi di sostegno. La crisi economica che stiamo vivendo poi, acuisce ancora di più il fenomeno, perché spesso una donna, soprattutto se madre, priva di lavoro e quindi di entrate autonome è quasi indotta a permanere in un ambiente violento o addirittura a tornare dopo avere lottato tanto per allontanarsene. L’auto-colpevolizzazione è dura da combattere quasi quanto un marito che usa le mani.
“Per questo – ribadisce la consigliera – è di vitale importanza per chi subisce violenza avere la certezza di servizi pubblici vicini, ‘umani’, sburocratizzati, diretti, efficienti, nei quali trovare consigli, calore ed una rete di professionisti dallo psicologo all’avvocato”. Il riferimento è anche all’esigenza di aiutare molte donne, fra le quali le immigrate di nazionalità marocchina ed araba, a trovare la forza di compiere un percorso culturale finalizzato al distacco da una visione che vuole la donna soggetta all’autorità paterna prima a maritale poi.
“L’intento dell’amministrazione – ribadisce Boccio – è ampliare la rete di accoglienza che già esiste con indicazioni utili, penso ad esempio anche ad informazioni pratiche come può essere indicazione di un legale che in gratuito patrocinio, ossia senza costi, possa avviare gli eventuali ricorsi per la separazione. Vogliamo far entrare nella coscienza comune che esistono sul territorio luoghi fisici, come il Punto Ascolto e virtuali come una semplice Utenza Telefonica da contattare direttamente e da raccomandare, strumenti importanti da attivare nella continuità per far crescere la coscienza civica”.