Una bidella di 53anni, Katya Zengarini, è morta il 4 maggio scorso a causa del Covid contratto in una scuola dell’Infanzia “Mameli-Magnini“ di Pontenuovo di Deruta.
Il nipote convivente ha presentato una denuncia alla procura di Spoleto per omicidio colposo.
Nell’esposto, depositato dall’avvocato Giuseppe Caforio, legale del familiare, viene ricostruito l’intero iter della vicenda: dal primo caso di positività registrato all’interno del plesso scolastico alla decisione della dirigente di chiudere una sola sezione, fino alla positività della collaboratrice scolastica e al suo ricovero in ospedale. In particolare il 22 marzo un’insegnante della sezione B dopo essersi recata a scuola venne avvertita della positività dei propri familiari e poco dopo il suo test rivelò che lei stessa era positiva. La dirigente decise quindi di chiudere solo la Sezione B ma non dispose alcun provvedimento nei confronti del personale Ata, tra cui la 53enne e un’altra collega, che quindi continuarono ad andare al lavoro.
Due giorni dopo la stessa bidella accusò i sintomi da Covid-19 ma, al primo test rapido, risultò negativa e fu invitata a proseguire la sua attività lavorativa dentro il plesso scolastico.
Dopo tre giorni fece un altro test e questa volta risultò positivo. La quarantena per la bidella è iniziata il 26 marzo. La dirigente – ricostruisce il legale – solo il 29 marzo successivo decise di chiudere anche la Sezione A della scuola dell’infanzia, ma per la bidella era ormai troppo tardi.