I ristoratori dell’Umbria non ci stanno a subire passivamente le chiusure imposte dal Governo e dunque per far sentire la propria voce hanno deciso di mettere in atto un gesto provocatorio, vale a dire organizzare un pranzo proprio davanti alla sua villa di Città della Pieve.
Si tratta di una protesta pacifica dei ristoratori dell’Umbria che (come riporta il Corriere dell’Umbria) porta la firma di Simone Ciccotti, chef dell’Antica Trattoria San Lorenzo a due passi da corso Vannucci a Perugia.
“Le faremo assaggiare i nostri piatti con le eccellenze della nostra terra. La inviteremo a provare il frutto del nostro lavoro e quello dei nostri amici produttori: presidente, dobbiamo ripartire. Ci permetta di ritornare a vivere del nostro lavoro o sarà troppo tardi”.
Il premier Mario Draghi è spesso in Umbria. Quasi ogni giorno lascia la sua casa di Città della Pieve per tornare a Roma, ai Palazzi del governo.
“Il rifugio” di Draghi, l’hanno definito, tanto che il sindaco Fausto Risini ha deciso di conferire al premier incaricato la cittadinanza onoraria “appena sarà possibile”, come ha detto il primo cittadino a Un giorno da pecora su Radio1.
Draghi risiede discretamente e abitualmente da anni nella frazione di Moiano, comune di Città della Pieve, in provincia di Perugia, al confine con la Toscana. È un tipico centro medievale dell’Italia centrale, quasi ottomila abitanti, nella Val di Chiana. Nel 1446 vi nasceva Pietro di Cristoforo Vannucci, detto “il divin pittore”, meglio noto come il Perugino.
Era il 2009 quando Draghi comprava e ristrutturava un casale in campagna tra ville e campi di zafferano. Spesso l’ex Bce lo si vedeva in giro, per le compere, con il suo bracco ungherese, mentre faceva jogging.