Da tredici anni non si avevano più notizie di Daniela Sanjuan, da quando la ragazzina era scomparsa il 23 ottobre 2003 dalla comunità “Piccolo Carro” di Bettona. Adesso è arrivata la tragica verità: Daniela è morta.
Prova ne è il test del Dna effettuato sui suoi resti rinvenuti il 20 febbraio di due anni fa in località Acque Minerali di Bettona.
Quelle ossa rinvenute nel 2013 in Umbria, poco lontano dal luogo della scomparsa di Daniela Sanjuan, sono proprio della quattordicenne di cui non si avevano notizie da 13 anni. Non ci sono dubbi. Gli esami genetici effettuati sul frammento di calotta cranica rinvenuto nei boschi della stessa zona della struttura sono stati messi a confronto con il materiale genetico fornito dalla mamma di Daniela e come si legge sul sito di Chi l'ha visto? è stato proprio il pm della procura di Perugia Giuseppe Petrazzini a comunicarlo alla famiglia.
Quello che segue è l'articolo apparso su www.crimeblog.it
La storia
Daniela Sanjuan nasce nel 1989 in California, da madre italiana e padre argentino. Il padre di Daniela è un ballerino della compagnia di ballo di Bejart che ha conosciuto Anna in Italia, durante una tournée. I due si innamorano, si sposano e nascono due figlie, Ester e Daniela. Quando i genitori si separano, le due bambine restano a vivere in Italia con la mamma, mentre il padre torna in America. Dopo un periodo in Italia, Anna e le sue due figlie vanno a stare in Argentina, a Buenos Aires, a casa della nonna paterna che le ha invitate lì. E ci rimangono due anni, per poi tornare a Sant'Agnello (Napoli). Daniela però non è felice del trasferimento: non conosce nessuno, parla quasi solo spagnolo, le manca il papà e per questo decide di trasferirsi a Miami da lui. Daniela resta a Miami per sette mesi, ma qui è certamente successo qualcosa di terribile alla ragazzina, che inizia poi a manifestare gravi problemi psicologici che la portano più volte in ospedale. Quando torna in Italia la situazione peggiora, tanto che dopo numerosi ricoveri in ospedali psichiatrici la madre, guidata dagli assistenti sociali, decide di farla entrare in una comunità che si occupa di ragazzi con problemi psicologici, Il Piccolo Carro, che si trova a Bettona, in Umbria, poco lontano da Assisi. Da questa struttura Daniela, che ha 14 anni, tenta la fuga due volte, ma viene sempre trovata e riportata indietro. Almeno fino alla sera del 23 ottobre 2003, quando la ragazzina si allontana dalla comunità, sparendo nel nulla. Quella sera vengono subito allertati i Carabinieri, che avviano le ricerche, durate per tutta la notte e proseguite il giorno dopo con l'ausilio di unità cinofile. La comunità si trova in un luogo isolato, a dieci chilometri dal centro abitato più vicino, nei pressi di un bosco. È difficile pensare che Daniela possa essere riuscita ad allontanarsi a piedi in così breve tempo. Ma di lei da quella sera si perdono del tutto le tracce. Del caso si occupa anche Chi l'ha visto, e nei primi mesi arrivano delle segnalazioni, da alcune città dell'Umbria, ma non solo. Arrivano anche segnalazioni da Napoli, e l'idea è quindi che Daniela stia cercando di tornare a casa, da sua madre e sua sorella. In particolare, a colpire è la testimonianza di Emanuela, una ragazza che come Daniela è stata ospite della comunità Il Piccolo Carro e che quindi conosce la ragazzina. Emanuela è certa di averla vista alla stazione centrale di Napoli i primi di novembre, e racconta di una Daniela in difficoltà, sporca e senza scarpe, in stato confusionale o comunque alterato. Secondo gli psicologi della comunità, Daniela voleva raggiungere il padre in America. Però, come è stato poi accertato, la ragazzina non si è mai messa in contatto con lui dopo la presunta fuga dalla comunità. Il caso della scomparsa della Sanjuan viene archiviato dal PM di Perugia nel 2004 come allontanamento volontariato. Ma una ragazzina di 14 anni, con gravi problemi psicologici, può davvero essere andata via volontariamente e non essere più ritrovata? A raccontarci questa terribile storia è Ester, la sorella di Daniela. Al momento della scomparsa era anche lei poco più che una bambina: non aveva ancora compiuto 16 anni. Oggi di anni Ester ne deve compiere 28, ma nonostante il trascorrere del tempo, nonostante abbia una famiglia sua, non riesce a dimenticare sua sorella e vuole conoscere la verità su quello che le è accaduto. “Non smetterò mai di cercarla”, mi dice al termine della nostra chiacchierata, tra le lacrime. Daniela è scomparsa nel 2003, mentre nel 2005 dalla stessa zona, nei pressi di Assisi, scompare Fabrizio Catalano. Ester – la sorella di Daniela – e Caterina – la mamma di Fabrizio – hanno quindi questo triste destino che le accomuna. Ed è grazie all'Associazione Cercando Fabrizio e… che sono entrata in contatto con Ester per farmi raccontare cosa pensa possa essere accaduto a sua sorella.
L'intervista alla sorella Ester
Da quando tua sorella è scomparsa, ormai 11 anni fa, non avete più avuto notizie certe, qualcosa da cui ripartire per capire cosa possa essere accaduto?
C'è un unico fatto nuovo, accaduto alla fine dello scorso anno. Cercando qualche notizia sul web su Daniela mi sono imbattuta in un articolo di un giornale on line di Terni che parlava del caso di mia sorella, insieme a quelli di Sonia Marra e Lucia Ciocoiu, tutte donne scomparse in Umbria. In questo articolo un sensitivo accomunava le loro scomparse, dicendo che tutte e tre erano state uccise da un serial killer. Io ovviamente non sapevo se crederci o meno, ma ho deciso comunque di cercarlo e contattarlo e di chiedergli conto delle sue dichiarazioni. Dopo aver parlato con lui – che mi ha confermato di 'sentire' la morte di mia sorella, accaduta lo stesso giorno della scomparsa – e chiesto se potevo rivolgermi alle forze dell'ordine con queste novità (e lui mi ha detto di sì), sono andata dalla polizia per raccontare quanto appreso. Questo sensitivo mi ha indicato anche un luogo in cui si troverebbe il corpo di Daniela, un pozzo poco distante dal luogo della scomparsa. La polizia, dopo aver raccolto la mia deposizione, doveva passare tutto alla Procura, ma da dicembre ad ora non ho ancora avuto notizie. Forse perché le forze dell'ordine non credono attendibili le dichiarazioni dell'uomo. Non sempre queste persone sono affidabili… Sì, infatti i poliziotti mi hanno detto che non ci credono. Anche io all'inizio non ci credevo e non sapevo come comportarmi, temevo anche che i poliziotti mi ridessero in faccia. Poi ho deciso di andarci comunque, perché una famiglia nelle nostre condizioni, che non ha notizie da 11 anni, si aggrappa a tutto, qualsiasi strada deve essere seguita. Anche quelle che sono chiaramente infondate.
Tu invece che idea ti sei fatta della scomparsa di tua sorella?
Daniela è sicuramente scappata dalla comunità: quella del 23 ottobre 2003 era già la terza fuga, ma mentre le prime due volte è stata ritrovata quasi subito e riportata indietro, la terza non ci sono state tracce da seguire. A parte qualche segnalazione nei primi mesi dalla sua scomparsa, quando se ne è occupato anche Chi l'ha visto?, poi non se ne è più saputo nulla.
Una delle ipotesi fatte dagli psicologici della comunità, era che tua sorella volesse raggiungere il padre in America. La Procura, però, quando nel 2004 ha archiviato il caso, ha dichiarato che tuo padre è estraneo alla vicenda. A proposito di questo tu cosa pensi?
Non so se Daniela volesse tornare in America, ma non credo. Che volesse tornare a casa, a Sorrento, quello sì. Ne ho parlato anche con un ragazzo che è stato per due mesi in comunità con mia sorella, e anche lui mi ha detto che lei voleva tornare a casa, sentiva la mia mancanza, quella della famiglia.
Cercando qualche notizia sul web mi sono imbattuta in alcuni articoli di cronaca locale, che risalgono al febbraio 2013, secondo cui nei boschi vicino a Bettona sarebbero state rinvenuta ossa compatibili con quelle di un teschio umano. E si precisava che sarebbe stata fatta la comparazione con il Dna degli scomparsi in Umbria, tra cui Daniela. Tu ne sai niente?
Anche io ho letto la notizia sui giornali, ma nessuno si è fatto vivo con me e con mia madre, quindi non so se la notizia è attendibile. Se lo fosse, non capisco perché nessuno, dalla Procura o dalle forze dell'ordine, ci abbia contattato per informarci della cosa o dei risultati degli esami.
Se si esclude la sua morte e si prendono per buone le segnalazioni dei primi mesi, Daniela potrebbe essere ancora viva, in giro e in difficoltà. Tu cosa pensi?
Ti dico la verità: ora sono un po' confusa su cosa potrebbe essere successo, su cosa è vero. Certo, la speranza che possa essere ancora viva io ce l'ho sempre, magari vaga in stato confusionale da qualche parte. Dall'altro lato, sono passati quasi 12 anni senza notizie ed è difficile sperare. Parlando con mio padre della scomparsa, lui pensa anche che Daniela possa essere finita in qualche giro di prostituzione, e quindi magari è anche difficile uscirne. Qualsiasi idea potrebbe essere valida, senza alcuna strada precisa da seguire.
Ricordo anche che in una puntata di Chi l'ha visto si metteva in dubbio l'operato della comunità, ci si chiedeva se davvero Daniela fosse mai uscita da quella casa. Tu che ne pensi?
No, io penso che mia sorella sia davvero scappata. Penso anche che una persona potrebbe mentire, ma non tutte, e chiunque era lì quella sera ha raccontato la stessa versione. Daniela era lì, tranquilla, guardava la tv con gli altri, e poi all'improvviso è uscita ed è sparita. Anche i carabinieri, subito dopo la scomparsa, sono stati lì e non hanno trovato nulla.
Le ricerche sono partite subito, sia da parte di chi lavorava nella comunità che dalle forze dell'ordine. La comunità è in un luogo molto isolato, il primo centro abitato è a 10 km e tutto intorno c'è il bosco. Come mai Daniela, se era lì intorno, non è stata trovata?
È proprio questo che non capiamo. Se fosse stata lì vicino avrebbero dovuto trovarla, perché quella stessa sera sono partite le ricerche, continuate anche il giorno dopo. È anche possibile che mia sorella abbia trovato un passaggio in auto, e che magari qualcuno possa averle fatto del male.
Come si vive non avendo alcuna notizia per quasi 12 anni?
Sinceramente non lo so come si fa ad andare avanti (Ester scoppia a piangere, ndr). Quello che ti posso dire, però, è che io non mi arrenderò mai, voglio sapere cosa è accaduto a mia sorella.