La Regione punta ad assicurarsi la maggioranza delle quote dell’aeroporto San Francesco d’Assisi. Attraverso Sviluppumbria è pronta ad arrivare fino al 100%, se gli altri enti pubblici e privati soci si tireranno indietro di fronte al ripiano della perdita da 1,59 milioni di euro per il 2020 e alla ricapitalizzazione prevista dal piano industriale.
Palazzo Donini – che conferma le intenzioni – utilizzerà per questo scopo parte dei 2.300.000 stanziati già a ottobre scorso a favore dello scalo per l’emergenza Covid. Si tratta di 1,8 milioni.
Come riporta il Corriere dell’Umbria “Sviluppumbria destinerà le risorse alla sottoscrizione – è scritto in delibera di giunta del 28 aprile – del capitale di Sase spa, acquisendo la partecipazione nel proprio patrimonio, e alla dotazione di ulteriori mezzi patrimoniali per la copertura della perdita dell’esercizio 2020”. L’assemblea dei soci di Sviluppumbria è prevista per la fine di questo mese, a seguire quella della Sase per colmare il buco. L’operazione si inserisce all’interno del cosiddetto Quadro temporaneo Ue, ossia le normative emanate dalla commissione europea in tema di aiuti di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza della Covid-19. Il colpo assestato dal virus allo scalo umbro è stato duro. Tanto da azzerare la liquidità. A fronte di perdita di 1,59 milioni circa, fronteggiata da un patrimonio netto di 1.191.876 euro, per l’anno 2021 si profila “un fabbisogno finanziario di circa 3.400.000, con una totale assenza di liquidità prospettica già al 30 aprile 2021”, è scritto in una nota firmata Sase, società di gestione del San Francesco. Nella medesima nota si evidenzia “in tutta chiarezza l’impatto negativo prodotto dall’attuale contingenza emergenziale sulla situazione economico- finanziaria della società, i cui effetti sono dunque destinati a protrarsi anche nel corso dei prossimi anni e si ipotizza un percorso finalizzato alla ricapitalizzazione della società anche al fine di garantire efficienza e continuità alle attività dell’aeroporto regionale San Francesco di Assisi individuato, si rammenta, quale scalo di interesse nazionale dalle disposizioni normative vigenti”.