Crescono i contagi nel comune di Amelia, dove sono stati registrati circa 40 nuovi positivi.
Secondo le prime ricostruzioni, il 17 gennaio scorso sarebbero state celebrate tre messe, due durante la mattina e una il primo pomeriggio, presso la chiesa di San Massimiliano Kolbe. La quasi totalità dei contagiati avrebbe partecipato alle celebrazioni nella stessa parrocchia. E’ spuntata poi l’ipotesi di una festa di compleanno abusiva, organizzata nella stessa giornata, ma al momento non c’è stata alcuna conferma.
Ipotesi che è stata smentita anche dal parrocco della chiesa di San Massimiliano Kolbe, padre Sergio Prina Cerai, il quale ha scritto un lungo post condiviso sul profilo social della parrocchia: “Leggendo poi sui giornali e sui social di una festa con catering mi permetto di dire che non è vero. Chiunque ha la consuetudine di frequentare le chiese può osservare che tutti, preti e fedeli, indossano le mascherine e sono seduti alla distanza prevista né si organizzano feste e festicciole.
Penso che sia ragionevole fidarci delle autorità competenti e delle loro disposizioni: siamo abituati a discutere su tutto, siamo una popolazione di 60 milioni di commissari tecnici della nazionale e tutti abbiamo un amico medico espertissimo, oppure cadiamo in quella realtà del dire le cose senza sapere come sono andate”.
Anche il sindaco di Amelia, Laura Pernazza, ha dichiarato di non avere nessuna prova certa di un eventuale rinfresco organizzato. Ha aggiunto poi di aver contattato telefonicamente i concittadini risultati positivi al virus, i quali, per quanto riguarda il focolaio scoppiato nella parrocchia, avrebbero riferito tutte di essersi probabilmente contagiate durante una delle tre messe celebrate nella stessa giornata, ma in fasce orarie diverse.
Amelia è uno dei 29 comuni umbri che per il tasso di incidenza dei contagi è stato considerato ad alto rischio da Anci e Regione Umbria.
Il sindaco Pernazza ha quindi emesso un’ordinanza per emanare nuove restrizioni atte a prevenire la diffusione del virus, in vigore fino all’8 febbraio.
Tra le limitazioni, il divieto di svolgere cerimonie religiose e civili e limiti alla permanenza in determinate aree e spazi aperti in cui possono crearsi assembramenti. Sono consentite tuttavia le cerimonie funebri con l’esclusiva partecipazione di congiunti e fino ad un massimo di 15 persone.