Decisione unanime dopo la presentazione di emendamenti da parte dei consiglieri di minoranza
L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha deciso all’unanimità di rinviare in Terza commissione la proposta di risoluzione che chiede all’Esecutivo regionale “l’adozione di iniziative in favore del polo ospedaliero della Media Valle del Tevere”. L’atto era giunto in Aula con parere favorevole unanime ma i consiglieri di minoranza hanno presentato una serie di emendamenti aggiuntivi da considerare “vincolanti” per l’approvazione del testo, così è stato deciso all’unanimità di approfondire i nuovi elementi di discussione in Commissione sanità.
Illustrando l’Atto in Aula, Francesca Peppucci (Lega – relatore unico) ha evidenziato che “il presidio ospedaliero della Media Valle del Tevere è stato, fin dalle sue origini, concepito per scelta politica come Ospedale di base con scarse prospettive di crescita e sviluppo nonostante la collocazione strategica sulla principale direttrice di comunicazione tra Terni e Perugia tanto che nel corso degli anni, si è assistito ad una graduale e progressiva riduzione del personale medico ed infermieristico del Presidio e ad una mancanza di crescita e sviluppo. Conseguentemente la struttura è stata messa in ombra dagli ospedali limitrofi e non solo (in particolare l’ospedale Silvestrini) in grado di offrire servizi caratterizzati da altissima specializzazione.
La Giunta regionale dovrebbe dunque valorizzare, in sede di redazione di Piano sanitario regionale, l’ospedale della Media Valle del Tevere, partendo da una valutazione oggettiva dei servizi pre-esistenti la pandemia, con la possibilità di prevedere nuove ed ulteriori prestazioni sanitarie, in grado di rendere realmente funzionante il presidio sanitario, in un’ottica di crescita e coordinamento dei servizi tra i territori. Valutare la possibilità di integrare il Polo unico della Media Valle del Tevere con l’Azienda Ospedaliera di Perugia (principale polo sanitario regionale), con l’Università degli Studi di Perugia e con le Scuole di Specializzazione di area sanitaria, così da garantire piena e strutturale sinergia tra i due presidi, maggiore funzionalità, possibilità di rotazione del personale e professionisti fra le due realtà, in un’ottica di maggiore coordinamento nelle prestazioni erogate ed efficientamento dei servizi sanitari. Mettere in atto tutte le azioni necessarie per mantenere il punto nascita dell’ospedale Media Valle del Tevere, chiedendo la deroga rispetto la necessità di raggiungere i 500 parti annui, così come più volte fatto negli anni passati, in modo da garantire la possibilità di partorire alle donne sul proprio territorio senza dover intraprendere lunghi tragitti per raggiungere altre strutture ospedaliere, ma senza mettere a rischio la salute e il benessere del bambino e della madre, ciò anche in considerazione della necessità di compiere ogni sforzo per invertire il calo demografico che ha colpito il nostro Paese e l’Umbria in particolare. Mantenere una parte delle postazioni di terapia semi-intensiva allestite durante l’emergenza Covid e garantire il fabbisogno di personale medico ed infermieristico e in caso di necessità implementarlo. Ottimizzare, in fase di revisione regionale del servizio di emergenza- urgenza 118, anche il servizio della Media Valle del Tevere tenendo conto del riassetto avuto nella fase della pandemia. Promuovere anche in questo momento di emergenza, un continuo e proficuo confronto con le Amministrazioni comunali della Media Valle del Tevere”.
EMENDAMENTI
Il capogruppo del Partito democratico, Tommaso BORI, ha illustrato una serie di emendamenti proposti dalla minoranza che ha definito “vincolanti” per un voto positivo: la chirurgia deve esserci h24 e 7 giorni su 7; il potenziamento dei servizi deve andare oltre il ripristino di quelli che già l’ospedale forniva; devono essere individuati degli obiettivi da raggiungere; maggiore collaborazione con L’Università degli studi; restituire personale al blocco operatorio, ripristinare posti letto e i molti servizi che l’ospedale può offrire per radiologie, Moc, Tac, risonanze, epatologia interventistica, gastroenterologia, dialisi e nefrologia, ortopedia protesica, oncologia medica, cardiologia, chirurgia plastica e reparto riabilitazione; anche una previsione nel piano di emergenza-urgenza data la strategicità della posizione geografica dell’ospedale.
INTERVENTI
Valerio MANCINI (LEGA) ha detto che “più che fare una analisi tecnica ne serve una strategica per un ospedale che è strategicamente importante. L’ospedale può vivere solo collaborando con Perugia e servire un bacino di utenza che non riesce a trovare rispondenza per tante piccole prestazioni”.
Eleonora PACE (FDI) ha ricordato che “in commissione sono stati convocati tutti i sindaci della Media Valle del Tevere, tutti siamo stati concordi nella riattivazione dei servizi e del loro potenziamento, abbiamo lavorato a lungo su questo documento che è stato votato in Commissione all’unanimità, salvo trovarci oggi con un pacchetto di emendamenti anche corposi, che vanno anche al di là delle competenze della sola Assemblea legislativa. È un’azione strumentale, nessuno ha voluto dibattere questi argomenti in Commissione, che meritavano un ulteriore approfondimento in quella che è la sede deputata, la Commissione sanità”.
Francesca PEPPUCCI (Lega): “Abbiamo lavorato a lungo tutti insieme su questa risoluzione, l’abbiamo votata all’unanimità e oggi ci si viene a dire che è un atto importante ma non risolutivo e gli emendamenti sono da ritenersi vincolanti. Smettiamo di utilizzare l’ospedale di Pantalla per fare propaganda politica”.
Donatella PORZI (PD): “Il nostro ruolo di minoranza è cercare di proporre soluzioni migliorative, oggi abbiamo opportunità nuove e risorse in più. Se dalla commissione esce una risoluzione che poi trova qualche apporto in più per rispondere alle esigenze dei cittadini deve essere visto come un fatto positivo. Presentare un emendamento non è un atto di lesa maestà”.
Andrea FORA (Patto civico): “Il percorso della Terza commissione è stato utile, essenziale, abbiamo ascoltato gli amministratori locali. Gli emendamenti non sono per una strumentalizzazione politica, semplicemente dopo l’ascolto degli amministratori sono emersi dai cittadini ulteriori bisogni che meritano una riflessione aggiuntiva”.
Thomas DE LUCA (M5S): “Presentare emendamenti è diventato un tabù. Sono invece proposte che vogliono migliorare l’efficacia dell’atto. Pretendo che vi sia una dialettica basata sui fatti”.
Simona MELONI (PD): Gli emendamenti nascono dall’ascolto nei territori e dalla viva voce dei cittadini i quali dicono che l’ospedale a Pantalla è come se non esistesse più, per avere prestazioni devono andare altrove”.
Michele BETTARELLI (PD): “Il lavoro in Commissione è stato buono ma ci sono possibili migliorie che possiamo apportare. Se vogliamo lavorare bene, tutti dobbiamo essere propositivi e non usare certi temi a scopo elettorale”.
Eleonora PACE (FDI): “Non si tratta di lesa maestà ma di serietà. Porzi spieghi come si dovrebbe fare lo ‘scatto in avanti’ se non ascoltando le istanze dei territori e dando spazio alle minoranze, come abbiamo fatto. Ero convinta di aver intrapreso un percorso serio per dare una risposta a tutti i territori. Dobbiamo ridisegnare la sanità per i prossimi anni ma con quale metodo se non serve nemmeno aprire alla minoranza e votare tutti insieme? Questo è perdere tempo”.
Paola FIORONI (LEGA): “Questo atto non è una strumentalizzazione politica, il vero elemento su cui riflettere è il metodo: se siamo tutti d’accordo sulla dignità dei lavori delle Commissioni, gli emendamenti non dovevano essere presentati direttamente in Aula ma in Commissione, per ulteriori approfondimenti”.
Fabio PAPARELLI (PD): “Se si condivide la sostanza e c’è bisogno di ulteriori approfondimenti allora rinviamo l’atto in commissione dato che si tratta di argomento importantissimo perché riguarda la salute dei cittadini”.