Presentate le linee guida del documento strategico: dopo 15 anni di vuoto, parte un percorso partecipato per ridisegnare il sistema sociosanitario umbro
Dopo oltre un decennio di assenza programmatica, l’Umbria apre ufficialmente la strada al nuovo Piano Socio-Sanitario Regionale 2025–2030, un documento strategico che punta a ridisegnare in profondità l’architettura del sistema sanitario e sociale della regione. Le linee guida sono state presentate oggi a Perugia dalla direttrice regionale alla Salute e al Welfare, Daniela Donetti, alla Giunta e ai consiglieri regionali di maggioranza.
Rispetto all’ultimo Piano sanitario — datato 2009 e fermo al triennio 2008-2011 — il nuovo documento si configura come “socio-sanitario”, riconoscendo l’evoluzione del contesto post-pandemico e la necessità di un approccio integrato che tenga conto non solo della cura, ma della presa in carico complessiva delle persone e dei loro bisogni.
“Dopo anni di immobilismo, servono visione, responsabilità e coraggio. Questo Piano è una sfida collettiva”, ha dichiarato la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, sottolineando la volontà di costruire una sanità pubblica vicina ai cittadini, capace di affrontare le nuove sfide dettate dall’invecchiamento demografico, dalla cronicità e dai cambiamenti ambientali.
Tra i primi segnali concreti dell’avvio del percorso, il coinvolgimento diretto di 90 professionisti del Sistema sanitario regionale, già impegnati in progetti pilota come la riorganizzazione delle reti di gastroenterologia ed endoscopia digestiva. Il prossimo passo sarà l’apertura del confronto con operatori sanitari e territori, sindaci compresi, attraverso incontri partecipativi diffusi.
Il Piano si fonda su alcuni assi strategici: potenziamento della prevenzione, sviluppo delle cure domiciliari, telemedicina, e il rafforzamento delle strutture intermedie come Case e Ospedali di Comunità. Ma a fare la differenza, sarà anche il metodo di costruzione: partecipato, inclusivo e trasparente, con il coinvolgimento di istituzioni, ordini professionali, terzo settore e associazionismo cittadino.
Tra i capitoli previsti, anche la riforma della governance sanitaria, la rete oncologica, quella per la salute mentale, la riabilitazione e il lancio del Fascicolo Sanitario 2.0 dentro un ecosistema digitale in chiave One Health. A fare da cornice comunicativa, una nuova identità visiva e narrativa racchiusa nel brand “Umbria In Salute”, destinato a diventare marchio ombrello delle politiche sociosanitarie regionali.
Sul fronte dei diritti, infine, il Piano rilancia con la campagna “Umbria contro ogni forma di violenza”, che si propone di combattere in maniera sistemica violenza di genere, bullismo, abusi sui minori, aggressioni agli operatori sanitari e discriminazioni.
“Non può esserci salute senza sicurezza e rispetto per la dignità delle persone – ha concluso Proietti –. Il nostro Piano promuove una sanità inclusiva che non tollera alcuna forma di violenza, dentro e fuori le strutture sanitarie.”
Con questo nuovo Piano, l’Umbria cerca di voltare pagina e lasciarsi alle spalle anni di stallo, scommettendo su un modello sanitario che guarda al futuro con pragmatismo e partecipazione. La partita, adesso, si gioca sul campo.