Donatella Porzi (Pd) annuncia interrogazione: evidente impoverimento offerta prestazioni
“A fronte di un evidente impoverimento dell’offerta di prestazioni della sanità pubblica umbra si chiede di sapere quale sia la situazione dell’equilibrio finanziario dell’anno 2021”. È quanto domanda alla Giunta regionale la consigliera Donatella Porzi (Pd) attraverso una specifica ed articolata interrogazione, ricordando che, “secondo quanto previsto dalla legge le Regioni si impegnano a rispettare l’obbligo, in capo alle stesse, di garantire in sede di programmazione regionale, coerentemente con gli obiettivi sull’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, l’equilibrio economico-finanziario del servizio sanitario regionale nel suo complesso. Aspettiamo inoltre di leggere i conti economici definitivi 2021 delle aziende ed il risultato generale regionale al 30 aprile 2022”.
Porzi ricorda che, “con riferimento alle proprie aziende sanitarie, aziende ospedaliere, aziende ospedaliere universitarie, compresi i Policlinici universitari e gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, la Regione, sia in sede di preventivo annuale che di conto consuntivo, è chiamata ad una verifica trimestrale della coerenza degli andamenti con gli obiettivi dell’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche e a rispettare l’obbligo dell’adozione di misure, compresa la disposizione per la decadenza dei direttori generali per la riconduzione in equilibrio della gestione, ove si prospettassero situazioni di squilibrio. La Giunta regionale, dunque, deve provvedere alla verifica trimestrale del rispetto dell’equilibrio economico-finanziario della gestione, coerentemente con l’obiettivo sull’indebitamento delle Amministrazioni pubbliche, assegnati in sede di bilancio preventivo economico per l’anno di riferimento. Conseguentemente i direttori generali delle aziende in questione sono tenuti a presentare per via informatica alla Regione, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Ministero della Salute, ogni tre mesi, una certificazione di accompagnamento del Conto economico trimestrale, in ordine alla coerenza con gli obiettivi previsti. In caso di certificazione di non coerenza con gli obiettivi, i direttori generali sono tenuti contestualmente a presentare un piano, con le misure idonee a ricondurre la gestione nei limiti degli obiettivi assegnati. La certificazione di non coerenza delle condizioni di equilibrio comporta automaticamente il blocco delle assunzioni del personale dell’azienda e dell’affidamento di incarichi esterni per consulenze non a carattere sanitario per l’esercizio in corso”.
“La valutazione della spesa sanitaria – spiega Porzi – riguarda la funzione in rapporto al Prodotto Interno Lordo (PIL); la spesa sanitaria pubblica pro capite; il disavanzo/avanzo sanitario pubblico pro capite. La scomposizione del rapporto tra spesa sanitaria pubblica e PIL, distinguendo tra costi per servizi prodotti direttamente dalle aziende pubbliche e costi per servizi acquisiti da soggetti privati accreditati e convenzionati. L’Umbria – osserva – è al secondo posto tra le cinque regioni benchmark ai fini del riparto del Fondo sanitario 2021 e i parametri utilizzati per questa graduatoria sono riferibili ai dati dell’anno 2018. Le tabelle pubblicate dal Ministero della Salute recanti i calcoli dell’Indicatore per la qualità e l’efficienza (IQE) confermano l’assoluto equilibrio finanziario della Sanità Umbra almeno fino all’anno 2019”.
“Nel sottolineare che “i piani di rientro sono finalizzati a verificare la qualità delle prestazioni sanitarie ed a raggiungere il riequilibrio dei conti dei servizi sanitari regionali” e dopo aver evidenziato gli adempimenti a cui la Regione è chiamata per il monitoraggio ed il controllo dei bilanci sanitari, Porzi rimarca che “nonostante le continue sollecitazioni e gli innumerevoli contributi offerti in questi 2 anni alla Giunta regionale da parte di tutta l’opposizione al fine di contribuire, in modo costruttivo, al miglioramento dell’offerta di prestazioni sanitarie che potessero rispettare gli ottimi livelli sempre raggiunti dalla Regione Umbria, l’Esecutivo ha preferito negare le difficoltà, negare il presunto buco di bilancio, non ha adottato provvedimenti nei confronti della dirigenza delle Asl 1 e Asl 2 che, come evidenziato anche dalla Corte dei Conti, non hanno consegnato i bilanci nei termini prestabiliti. Ha preferito non impegnare tutte le risorse messe a disposizione del Governo durante la pandemia da Covid-19 per aumentare la dotazione dei mezzi di trasporto dedicati ai trasferimenti secondari dei pazienti COVID-19, per assumere personale dipendente medico, infermieristico e operatore tecnico, così come previsto per il potenziamento della medicina territoriale”.
“Molti presìdi ospedalieri hanno subito un forte impoverimento delle dotazioni organiche di personale – aggiunge la Consigliera Dem -, subiscono la mancata riparazione o sostituzione di apparecchiature fondamentali per la prevenzione ed il controllo dei malati cronici. Non era mai accaduto nella storia della nostra regione che dipendenti della sanità pubblica si licenziassero per essere impiegati nella sanità privata. Il modello ‘Lombardia’ – conclude Porzi – scritto nel programma elettorale della Presidente Tesei e tanto decantato durante questo periodo, si sta dimostrando, oltre che fallimentare, nefasto per la sanità pubblica ed universale della Regione Umbria”.