Con l’arresto degli ultimi due componenti della banda, entrambi perugini, sono state eseguite tutte le misure cautelari emesse dal Gip. L’evasione fiscale ammonta a circa 20 milioni di euro
Nel 2018, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Perugia e con la collaborazione dell’Ufficio Antifrode delle Dogané di Perugia, hanno svolto indagini nei confronti di un’organizzazione criminale, con base operativa a Perugia, operante nel settore energetico, che, attraverso un articolato meccanismo fraudolento, avevano incassato i corrispettivi per le forniture di gas ed energia elettrica erogati ad una nutrita clientela (privati, aziende ed Enti pubblici) omettendo il pagamento delle relative imposte per oltre 20 milioni di Euro.
All’esito delle investigazioni, il competente Giudice per le Indagini Preliminari aveva emesso apposita ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nove soggetti (due in carcere, cinque agli arresti domiciliari, due con obbligo di dimora), indagati, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti tributari, truffa aggravata ai danni dello Stato, bancarotta fraudolenta, riciclaggio ed autoriciclaggio.
Nel corso dell’esecuzione delle misure cautelari, due soggetti, entrambi perugini, di cui uno considerato il capo del sodalizio criminale, erano risultati irreperibili sul territorio italiano in quanto, verosimilmente, trasferitisi in paesi del Medio Oriente: erano stati, così, emessi appositi mandati di cattura internazionali. Le Fiamme Gialle perugine – costantemente in contatto con gli organi di Cooperazione Internazionale del Ministero dell’Interno (Interpol) – hanno recentemente contribuito alla cattura dei due latitanti, dando così attuazione a tutte le misure che erano rimaste inevase.
Entrambi i soggetti sono stati arrestati presso l’aeroporto di Fiumicino, di rientro dagli Emirati Arabi Uniti.