Salvato dai sanitari dell’ospedale Santa Maria di Perugia dopo un intervento urgente
Un medico sesantenne sarebbe indagato per i reati di imprudenza e negligenza nei confronti di un cittadino, un professionista perugino, che si era recato presso una clinica privata per effettuare una colonscopia.
Secondo i fatti denunciati dall’avvocato del paziente, Luigi Grafas, il suo cliente, subito dopo l’operazione, avrebbe dichiarato all’infermiere e all’anestetista di accusare forti dolori addominali e vicino all’esofago . Su sua richiesta -gli venne effettuato un elettrocardiogramma che non riportava alcuna anomalia, tanto è vero che venne dimesso malgrado il perdurare dei forti dolori.
L’avvocato nella sua trascrizione legale ha confermato che il suo assistito, dimesso dalla clinica privata si è fatto accompagnare da un amico dal suo medico curante di famiglia, che a sua volta ha chiamato il 118 per farlo ricoverare e farlo trasportare in codice rosso.
Una volta giunto in ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia gli specialisti hanno riscontrato una gravissima perforazione del colon, tanto da richiedere una operazione d’urgenza.
Grazie all’intervento ben riuscito il professionista è stato salvato.
A seguito della denuncia effettuata dal legale, il giudice Margherita Amodeo, su richiesta del pubblico ministero Tullio Cicoria, ha fissato per il prossimo 6 dicembre l’incidente probatorio per verificare tutti i fatti e accertare eventuali responsabilità da parte degli operatori della clinica.
Il giudice ha nominato, in qualità di perito competente, il dottor Massimo Rissi, ordinario di Chirurgia generale all’Università Sapienza di Roma.