Scontri tra giovanissimi di origine straniera: la zona simbolo della città ancora teatro di degrado e insicurezza
Un’altra mattina di paura a Fontivegge. Poco dopo le 7, nel piazzale posteriore del Broletto – cuore amministrativo della Regione Umbria – è scoppiata una violenta rissa che ha riportato la tensione e il tema della sicurezza al centro del dibattito cittadino.
Il luogo e l’orario sono gli stessi di appena due settimane fa, quando nella medesima area si era verificato un episodio analogo: a conferma di come il quartiere continui a essere epicentro di conflitti e disordini.
Questa volta a fronteggiarsi sono stati alcuni ragazzi molto giovani, di origine sudamericana e tunisina. Per cause ancora da chiarire, il gruppo è venuto alle mani trasformando il piazzale – solitamente attraversato da dipendenti regionali e cittadini diretti agli uffici – in un campo di battaglia improvvisato, tra calci e pugni.
A evitare che la violenza degenerasse ulteriormente è stato l’intervento di un operatore della vigilanza privata, che, trovandosi in servizio presso un condominio adiacente, è riuscito a separare i contendenti e a ristabilire una fragile calma. Pochi minuti dopo sono arrivate le forze dell’ordine, impegnate a ricostruire i dettagli della vicenda e le ragioni dello scontro.
Il ripetersi di episodi simili, nello stesso luogo e con la stessa dinamica, mostra come Fontivegge resti una ferita aperta nel tessuto urbano di Perugia. Nonostante gli sforzi istituzionali e i progetti di riqualificazione, la percezione di insicurezza continua a crescere tra residenti e lavoratori che ogni giorno frequentano l’area. L’ennesima rissa, consumata alle prime luci del mattino nel cuore delle sedi regionali, rilancia la necessità di un presidio costante e di misure concrete per restituire dignità a una piazza che, da simbolo amministrativo, rischia di restare marchiata come terra di degrado.








