Un giovane ferito al volto tra piazza IV Novembre e piazza Grimana. La polizia indaga sull’aggressione. L’ennesimo episodio in un centro storico sempre più sotto pressione
Un’altra notte movimentata nel cuore di Perugia. Stavolta è toccato a uno studente ventenne, originario della Basilicata, ritrovarsi con il volto ferito dopo un’aggressione avvenuta nella notte tra sabato e domenica, tra piazza IV Novembre e piazza Grimana. L’episodio, che riaccende i riflettori sulla sicurezza nel centro storico, è stato riportato da Il Messaggero in un articolo a firma di Egle Priolo.
Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressione sarebbe iniziata attorno alle 3.30 del mattino nella zona della Fontana Maggiore, ben oltre l’orario di chiusura dei locali. Il clima mite ha favorito la presenza di alcune persone in giro, tra cui lo studente poi finito nel mirino di un uomo – forse uno spacciatore – descritto come di origini magrebine.
Non è chiaro se si sia trattato di una lite degenerata o di un tentativo di rapina. Fatto sta che l’aggressione si è consumata rapidamente e si è poi spostata fino a piazza Grimana, davanti all’Università per Stranieri. Proprio lì il giovane è stato soccorso da alcuni amici, in attesa dell’arrivo della polizia e del 118.
Il ragazzo, ferito ma cosciente, è stato medicato sul posto: fortunatamente la lesione si è rivelata superficiale e non ha richiesto il ricovero in ospedale. Nessun coltello, ma si sospetta che l’aggressore avesse un oggetto contundente con cui ha colpito lo studente.
Nonostante l’immediato intervento della squadra volante e della polizia locale, l’aggressore è riuscito a dileguarsi. Le forze dell’ordine stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, nella speranza di risalire all’identità dell’uomo.
L’episodio si inserisce in un’escalation di violenza che, negli ultimi tempi, sta interessando sempre più frequentemente il centro di Perugia. Solo pochi giorni fa, un’altra rissa a colpi di bastone era esplosa in un locale etnico di via Bartolo. Due episodi che sollevano interrogativi – ormai non più rimandabili – sulla gestione della sicurezza in una città universitaria che rischia di trasformare le sue notti in un bollettino di guerra urbana.