Denunciato un italiano di 43 anni con numerosi precedenti di polizia
Era stata contattata telefonicamente e le era stata offerta una “carta di pagamento molto conveniente per l’acquisto di beni di prima necessità”. Dopo averla rassicurata in merito alla regolarità dell’operazione finanziaria, assicurando che l’azienda per cui operava era stata autorizzata da un Ente pubblico, la presunta intermediaria le aveva fissato un appuntamento con un operatore che si sarebbe recato a casa per la stipula del contratto.
La donna – una cittadina italiana, classe 1959 – insospettita, temendo che si potesse trattare di una truffa, ha quindi chiesto aiuto alla Polizia di Stato.
Il giorno dell’appuntamento, prima di incontrare l’intermediario, la 63enne ha allertato gli agenti che, giunti immediatamente sul posto, hanno atteso l’arrivo dell’uomo.
Una volta individuato, il presunto operatore è stato avvicinato e identificato dagli agenti come un cittadino italiano – classe 1979 – con numerosi precedenti di polizia per reati in materia di truffa, estorsione, ricettazione.
Il 43enne fin da subito si è mostrato insofferente e nervoso al controllo e sentito in merito, ha spiegato ai poliziotti di lavorare per un’azienda e di avere un appuntamento con una cliente. Alla richiesta di esibire il tesserino o altra documentazione che lo abilitasse alla professione, l’uomo ha spiegato di non esserne in possesso.
Considerati i precedenti di polizia, gli agenti lo hanno accompagnato presso gli uffici della Questura di Perugia per procedere con la perquisizione personale e del veicolo. All’interno dell’auto, infatti, i poliziotti hanno rinvenuto una serie di documenti, utilizzati con molta probabilità per raggirare le potenziali vittime.
Per questi motivi, al termine degli accertamenti di rito, il 43enne è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di tentata truffa. Tutti i documenti, invece, sono stati sottoposti a sequestro.
Era stata contattata telefonicamente e le era stata proposto di ricevere una “carta di pagamento molto conveniente per l’acquisto di beni di prima necessità”. Dopo averla rassicurata in merito alla regolarità dell’operazione finanziaria, rappresentando che l’azienda per cui operava era stata autorizzata da un Ente pubblico, la presunta intermediaria le aveva fissato un appuntamento con un operatore che si sarebbe recato a casa per la stipula del contratto.
La donna – una cittadina italiana, classe 1959 – insospettita, temendo che si potesse trattare di una truffa, ha quindi chiesto aiuto alla Polizia di Stato.
Il giorno dell’appuntamento, prima di incontrare l’intermediario, la 63enne ha allertato gli agenti che, giunti immediatamente sul posto, hanno atteso l’arrivo dell’uomo.
Una volta individuato, il presunto operatore è stato avvicinato e identificato dagli agenti come un cittadino italiano – classe 1979 – con numerosi precedenti di polizia per reati in materia di truffa, estorsione, ricettazione.
Il 43enne fin da subito si è mostrato insofferente e nervoso al controllo e sentito in merito, ha spiegato ai poliziotti di lavorare per un’azienda e di avere un appuntamento con una cliente. Alla richiesta di esibire il tesserino o altra documentazione che lo abilitasse alla professione, l’uomo ha spiegato di non esserne in possesso.
Considerati i precedenti di polizia, gli agenti lo hanno accompagnato presso gli uffici della Questura di Perugia per procedere con la perquisizione personale e del veicolo. All’interno dell’auto, infatti, i poliziotti hanno rinvenuto una serie di documenti, utilizzati con molta probabilità per raggirare le potenziali vittime.
Per questi motivi, al termine degli accertamenti di rito, il 43enne è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di tentata truffa. Tutti i documenti, invece, sono stati sottoposti a sequestro.