La madre indagata per i reati per procurate lesioni aggravate, maltrattamenti in famiglia e abbandono di minore, si difende. Sequestrati il cellulare ed i vestitini del bimbo
Lotta ancora per la vita il bimbo di un anno salvato dai sanitari dell’ospedale di Perugia il 15 maggio per un arresto cardiocircolatorio e con il cuore che si è fermato per circa 6- 7 minuti. Un vero miracolo della “Misericordia”.
La madre 25 enne di origini nigeriane è indagata per procurate lesioni aggravate, maltrattamenti in famiglia e abbandono di minore. La donna si difende con determinatezza dall’accusa del Pm Mara Pucci e dalla tesi nota e sostenuta anche dal procuratore, Raffaele Cantone attraverso gli avvocati difensori, Carmela Grillo e Francesca Crisopulli, e conferma la teoria dell’incidente domestico secondo cui l’arresto cardiocircolatorio del bimbo sarebbe stato causato dall’ingerimento, andato di traverso, di un biscotto.

Durante le indagini è emerso anche che il bimbo era stato già ricoverato due settimane in ospedale tra il 24 marzo e l’8 aprile per una frattura all’omero. Sarebbero davvero troppe le coincidenze a creare dubbi da parte degli investigatori che vogliono vederci chiaro su tutta la faccenda. Le indagini stanno procedendo velocemente.
Ieri sono iniziate le operazioni peritali che la procura ha affidato al professor Mauro Bacci, mentre la mamma attraverso i suoi legail, ha nominato il medico legale Sergio Scalise, certa di poter dimostrare la sua tesi che contrasta con la versione riportata nel reparto ospedaliero di Perugia, di Pediatria, dopo che i medici hanno sottoposto il bimbo ad attenti accertamenti, che avrebbero fin da subito indicato la pista di possibili maltrattamenti. Risulterebbe, tra l’altro, la segnalazione del caso alle competenti autorità.
Al momento si apprende che alla mamma sono stati sequestrati il cellulare ed i vestitini del bimbo. Secondo gli avvocati difensori della donna nello smartphone sequestrato potrebbero esserci i messaggi whatsapp inviati dalla madre alla pediatra che segue il bimbo, che potrebbero attestare la sua dichiarata innocenza. Ma è ancora tutto da verificare tra molteplici dubbi di chi indaga per scoprire la realtà dei fatti e chi si difende dichiarando la sua innocenza.
Dall’ospedale Meyer i medici confermano che il bimbo, in situazioni ancora critiche, sta lottando per la vita.