18enne denunciata per false attestazioni a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio
Si era finta minorenne e aveva chiamato la Polizia di Stato riferendo che, insieme al cugino più piccolo, era stata abbandonata da un parente a Perugia.
Gli agenti, giunti sul posto, hanno preso contatti con la ragazza che ha raccontato di essere giunta a Perugia con un parente che, dopo aver lasciato lei e il cuginetto in città per far visita a uno zio, era andato a fare delle commissioni. La stessa ha riferito che la sera, rendendosi conto di essere stata abbandonata dal parente, si era portata insieme al cuginetto presso la Stazione degli autobus di via Partigiani per prendere il pullman per Napoli. Gli operatori, che fin da subito hanno avuto dubbi sul racconto della giovane, si sono fatti ripetere più volte l’accaduto rilevando varie incongruenze.
Alla fine, incalzata dalle domande dei poliziotti, la ragazza ha confessato di essere maggiorenne e che il cuginetto, in realtà, era il fratello. La stessa ha poi raccontato che quella mattina erano stati ospiti dello zio, specificando che l’uomo era sottoposto agli arresti domiciliari.
A quel punto gli agenti, per verificare le informazioni rese dalla 18enne, li hanno accompagnati dallo zio. L’uomo ha confermato il grado di parentela dei due, specificando che il nipote viveva con lui da circa sei mesi mentre la ragazza lo aveva raggiunto da circa una settimana.
Ha poi raccontato agli agenti che, stanco delle continue bugie raccontate dalla nipote, l’aveva invitata a ritornare dalla sua famiglia in Campania.
Dopo aver compiutamente identificato la ragazza, gli agenti l’hanno deferita all’Autorità Giudiziaria per il reato di false attestazioni a Pubblico Ufficiale e interruzione di pubblico servizio.