Il voto è andato secondo le previsioni: si tornerà al voto il 17 giugno
Dopo il primo turno delle elezioni per la carica di Rettore, svoltosi ieri, 4 giugno, nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta necessaria per l’elezione, rendendo pertanto indispensabile il ricorso a un ballottaggio tra i due candidati più votati.
A contendersi la guida dell’Ateneo saranno il professor Daniele Porena, docente di Diritto e attuale delegato alle riforme, e il professor Massimiliano Marianelli, direttore del Dipartimento di Filosofia.
Nella consultazione del 4 giugno, Marianelli ha ottenuto 405,378 voti, superando Porena, che ha raccolto 298,048 voti.
Gli altri candidati si sono attestati su risultati più contenuti:
- Luca Gammaitoni ha totalizzato 289,906 voti, risultando il più votato dopo i due che accederanno al ballottaggio.
- Paolo Carbone ha ottenuto 96,978 voti.
- Marcello Signorelli ha raccolto 52,676 voti.
Sono state inoltre registrate 12,424 schede bianche.
Su 2.087 aventi diritto, hanno espresso la propria preferenza 1.718 elettori, confermando un alto livello di partecipazione alla vita accademica dell’Ateneo.

Il secondo turno, in programma il 17 giugno, si preannuncia particolarmente significativo. I candidati sono ora impegnati in una fitta rete di contatti e consultazioni, nel tentativo di costruire nuove alleanze. In particolare, il professor Porena potrebbe cercare l’appoggio degli elettori che hanno sostenuto il professor Gammaitoni, i cui consensi potrebbero rivelarsi decisivi per colmare il distacco da Marianelli.
Una sfida che va oltre i numeri
La partita per il Rettorato dell’Università di Perugia non si esaurisce nella dimensione numerica: al centro del confronto vi sono visioni differenti sul futuro dell’Ateneo, sulla governance, sui rapporti tra i dipartimenti, nonché sull’innovazione didattica e sulla promozione della ricerca.
Il professor Marianelli, forte del vantaggio ottenuto al primo turno, rappresenta una candidatura con solide basi culturali e un orientamento riformatore. Il professor Porena, dal canto suo, mette in campo un profilo fortemente istituzionale e un’esperienza maturata nella gestione delle riforme universitarie, proponendosi come figura capace di guidare un rinnovamento strutturale e di immagine di cui molti riconoscono la necessità.
Molto dipenderà dalla capacità dei due candidati di instaurare un dialogo credibile con i sostenitori degli esclusi e di articolare una visione chiara, condivisa e strategica dell’università che intendono costruire.
Il 17 giugno non rappresenterà solo una data elettorale, ma un vero e proprio momento di scelta per l’intera comunità accademica: sarà il giorno in cui l’Ateneo dovrà definire la propria direzione futura, con un’attenzione prioritaria non solo ai temi dell’internazionalizzazione, della transizione digitale e della competitività, ma anche alla crescita della popolazione studentesca, al rafforzamento dell’identità istituzionale e al rilancio della didattica e della ricerca – ambiti nei quali il professor Porena ha già maturato una reputazione consolidata.
Per poter competere al ballottaggio con il professor Marianelli, Porena dovrà necessariamente stringere un’intesa con Gammaitoni e i suoi sostenitori. Il gioco delle alleanze è ufficialmente iniziato.